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Casamonica, un patto coi Narcos colombiani per un giro d'affari di 100mila euro

Il quartier generale romano in vicolo di Porta Furba

Mary Tagliazucchi
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Casamonica e Narcos colombiani. Un "binomio criminale" perfetto quello venuto allo scoperto e accertato dai magistrati della Dda di Roma che, insieme alle massicce operazioni da parte dei Carabinieri della compagnia Casilino, ha portato all'arresto di 22 persone (cinque di loro sono già dietro le sbarre), tutte legate al pericoloso clan dei Casamonica. Pedina fondamentale nel rifornire il clan della droga, era proprio il boss Salvatore Casamonica (arrestato un anno fa durante l'operazione Gramigna e attualmente detenuto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Sassari) che da tempo aveva preso contatto con i Narcos della Colombia per l'invio – su voli privati - di ben 7 tonnellate di cocaina purissima che ha generato un giro d'affari di circa 100mila euro. Un accordo quello con i narcotrafficanti d'oltreoceano che, non solo assicurava un sicuro approvvigionamento ma ha incentivato e garantito lo spaccio anche ad altri piccoli gruppi criminali presenti nelle zone a sud della Capitale. Tor Marancia, Garbatella, Eur, Appio Latino, Tuscolana fino al civico 59 vicolo di Porta Furba - "quartier generale" del clan - erano le zone clou finite nella "rete" dello spaccio dei Casamonica andando ad aumentare la loro leadership criminale. Nel fortino la droga veniva custodita, confezionata per poi essere venduta ad altri pusher. Massimo Casamonica detto "Er Negro" dopo l'arresto di Pasquale Casamonica era subentrato nella gestione dello spaccio che partiva appunto dal vicolo di Porta Furba. “Il dato di novità che emerge dalle investigazioni condotte nell'odierno procedimento - scrive il gip Maria Paola Tomaselli nell'ordinanza - consiste nel fatto che i Casamonica agiscono, per la realizzazione dei fini del programma associativo, in base ad una struttura ramificata sul territorio e articolata in più piazze di spaccio, ma pur sempre operanti in un contesto unitario assicurato dal costante raccordo tra i vari soggetti posti al vertice delle rispettive articolazioni» e in particolare le figure di Domenico, Massimiliano e Salvatore "Andrea" Casamonica.

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