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Soldi a strozzo a prezzi folli: 10 arresti. Tra le vittime anche Marco Baldini

Marco Baldini

I tre gruppi di malviventi operavano a Montesacro e Centocelle, Tivoli e Anzio

Silvia Sfregola
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Ottenere prestiti tra i 2 e i 4 mila euro era facile ma riuscire a ripagare il debito diventava impossibile. Sgominati dalla Squadra Mobile tre gruppi di usurai che operavano a Roma, nelle zone di Montesacro e Centocelle, Tivoli e Anzio. Sono dieci le persone arrestate, tra i 27 e i 65 anni, di cui 5 in carcere e 5 ai domiciliari. Altre 5 persone risultano indagate fra cui un uomo con legami familiari con la 'ndrangheta. Le accuse a vario titolo sono estorsione, associazione a delinquere finalizzata all'usura e all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria e lesioni personali aggravate. Gli arrestati, tra il 2017 e il 2018, hanno prestato denaro ad interessi usurari - tra il 10 e il 20% settimanale - a chi si rivolgeva a loro e poi per il recupero dei soldi utilizzavano violenze e minacce, anche con vere e proprie estorsioni. Quando non si riusciva a pagare la rata inoltre, scattava una multa pari al 20% per ogni ritardo settimanale nei pagamenti. Le vittime, almeno una quindicina fra commercianti, imprenditori e disoccupati, erano talmente impaurite da non denunciare nulla alle forze dell'ordine: l'operazione infatti è scattata soltanto grazie alle indagini condotte dalla Polizia di Stato. In un caso, una vittima di usura è stata pestata di botte finendo ricoverato in ospedale con una prognosi di 30 giorni. I tre diversi gruppi erano organizzati in modo autonomo e ognuno degli arrestati aveva il proprio ruolo, da chi gestiva la contabilità e i rapporti a chi si occupava del recupero crediti. Il trait d'union che ha portato gli investigatori a scoprire i tre diversi gruppi di usurai era un pensionato, che per ripagare un debito passato aveva iniziato a procacciare nuovi clienti per le organizzazioni ottenendo in cambio una percentuale del 2%. Tra le 15 vittime strozzate dai debiti e da difficoltà finanziarie c'è anche Marco Baldini l'ex spalla radiofonica e televisiva di Rosario Fiorello era finita nel mirino di Sergio Testa, uno dei cinque usurai da oggi in carcere su ordine del gip Alessandra Boffi (per altri cinque sono stati disposti i domiciliari). Baldini, non nuovo a disavventure di questo genere e sentito poi dalla polizia il 5 aprile dello scorso anno, doveva restituire dei soldi a Testa ma, come si evince da una intercettazione telefonica del 5 agosto 2017, chiedeva ulteriore tempo al suo 'aguzzinò per poter rispettare le scadenze: «Io ti dico se dopo il 21 torno a Milano, mi fanno il bonifico, il 22 o 23 io li ho (i soldi, ndr). Io sarei in grado di poterteli dare, penso 2200 ma anche se non sono 2, tipo 3000 toh!, cioè 2500-3000 sicuri... quelli ce l'ho sicuri!». E Sergio: «Marco, poi finiamo come sempre». E Baldini quasi a volerlo rassicurare: «No, no, no, non ci accumuliamo, è solo perchè c'è agosto di mezzo, io calcola che parto da zero». Testa conclude così: «Come dici tu, al 21 o 22, eh... ho qualche difficoltà ma lo devo fa... se non ce l'hai non ce l'hai. Che devo fa?».

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