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Alleluia, lo stadio della Roma si fa. Raggi: "Cantieri entro l'anno"

Ma la relazione non c'è e resta il nodo strade e trasporti

Fernando M. Magliaro
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“Lo stadio si fa”: esordisce così Virginia Raggi, sindaco di Roma, di fronte alla affollata platea di giornalisti cui viene presentata la relazione finale del Politecnico di Torino sulla mobilità pubblica e privata dello Stadio della Roma. Prima annotazione: che lo stadio si facesse era cosa nota. Seconda annotazione: dall'hastag almeno, con un sussulto di dignità, sparisce la dizione “fatto bene”. Terza e più importante annotazione: il testo della relazione non è stato consegnato. Al momento valgono solo le parole della Raggi: “oggi verrà pubblicato”. A due ore circa dalla fine della conferenza stampa ancora non è stato comunicato a che ora il testo sarà reso accessibile. Una piccola furbatina comunicativa, di bassa lega per altro, per evitare domande troppo specifiche e consentire l'ennesimo spot politico sulla pelle dei tifosi della Roma. Raggi: “Cantieri entro l'anno” “Diciamo subito che lo stadio si farà e i proponenti possono aprire i cantieri entro l'anno”, ha esordito la Raggi che ha aggiunto: “Il taglio delle cubature non va a impattare sulla mobilità. Il progetto dello stadio conferma che la scelta della mobilità sostenibile è la strada giusta. Ho chiesto questo parere che è andato a vedere un progetto già approvato in conferenza dei servizi. Non ero obbligata ma come amministratore avevo esigenza di verificare che tutti gli ok avuti dal processo portasse benefici effettivi ai cittadini romani e questo parere esterno conferma e rassicura questo dato. Non siamo contro le opere e le grandi opere, e lo stadio lo è, ma a favore delle opere utili che portano benefici alla città e ai cittadini come in questo caso dove si riqualifica un quadrante della città”. Dalla Chiara: “Sì condizionato” In realtà, dopo un primo momento in cui il Professore è andato in linea con le dichiarazioni della Raggi, non appena sono iniziate le domande, il soufflé di “bello, bello, bellissimo” si è rapidamente afflosciato. Per il traffico “c'è la soluzione del Piano Urbano per la Mobilità sostenibile (PUMS) che è in fase avanzata di elaborazione” e che contiene delle previsioni di “offerta plurimodale ferroviaria, pedonale ciclabile e di sharing mobility. A novembre abbiamo usato parole forti e usato il termine “catastrofico” perché andare nella direzione di un'offerta stradale in assenza di un'offerta ferroviaria non competitiva vuol dire non andare verso gli obiettivi europei e aggravare la situazione stradale. Il problema c'è, ma esistono soluzioni. Le stazione Tor di Valle e Magliana devono essere realizzate in tempi contenuti”. In merito al Ponte di Traiano, per Dalla Chiara: “La rete viaria romana è già carica. E oggi si parla di offerta di trasporto plurimodale. Il ponte di Traiano? Il nostro committente ci ha chiesto di analizzare il progetto. E il ponte non faceva parte del progetto. Andrebbe comunque ad impattare sul resto della rete viaria”. Incalzato dalle domande, Dalla Chiara capitola: “Il nostro è un sì condizionato. Va bene lo stadio ma prima serve un'offerta plurimodale di mobilità. Sarà importante nei prossimi mesi un'analisi di cantieri, che dovrà cercare di non appesantire la viabilità privata favorendo l'offerta dei trasporti pubblici”. Oggi sarebbe "poco credibile" pensare che un 50% di utenti si possa spostare con il trasporto pubblico, ma la situazione cambia "con il piano investimenti sulla Roma Lido e sulla ferrovia Fl1”. Insomma, per il professore torinese sarà anche tutto “bello, bello, bellissimo” ma solo dopo che saranno stati realizzati gli interventi previsti dal Comune (PUMS e accordo con Rete Ferroviaria Italiana) e dalla Regione per la Roma-Lido in modo tale da garantire all'utenza un servizio di trasporto pubblico su ferro affidabile che, in virtù proprio della sua affidabilità, divenga appetibile per l'utenza. Onestamente, si sentiva proprio il bisogno di un luminare piemontese che ci spiegasse che se la metro funziona, la gente la usa! In attesa del testo finale Edulcorata la conferenza stampa con la mancata consegna del testo, a questo punto occorrerà aspettare che il Campidoglio renda accessibile la relazione completa per poter poi, effettivamente, comprendere la reale portata di questo “sì condizionato” espresso dall'Ateneo torinese. Nel frattempo, ovviamente, è già partita la claque mediatica grillina: da Beppe Grillo a Luigi Di Maio a un po' di deputati e senatori cui forse deve essere sfuggito il duplice dettaglio che lo Stadio non è mai stato in discussione (e men che meno lo era in attesa della relazione torinese che, giuridicamente, vale meno del costo della carta su cui è stampata) e quindi non è certo una novità che oggi venga detto che si faccia, e che la relazione si è resa necessaria proprio per assolvere la decisione dell'Amministrazione Raggi di tagliare le opere pubbliche di mobilità per cancellare le cubature date a compensazione, dopo aver inutilmente tentato di cancellare direttamente l'intero progetto.  

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