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Roma, Acea: l'acqua non sarà razionata. Ridotti i prelievi a Bracciano

Davide Di Santo
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Niente razionamento dell'acqua a Roma. Il piano paventato dall'Acea (città divisa in due macroaree, ciascuna con uno stop di 8 ore consecutive dell'erogazione idrica) per il momento torna nel cassetto: in due conferenze stampa distinte il governatore Zingaretti e il ministro Galletti annunciano l'intesa, l'Acea potrà continuare a prelevare acqua dal lago di Bracciano anche se in quantità minore e progressivamente sempre meno (per l'esattezza 400 litri al secondo invece di 900 fino al 10 agosto e 200 litri al secondo dall'11 agosto), fino allo stop totale il primo settembre. La sindaca Raggi, pochi minuti prima delle due conferenze stampa, aveva a sua volta incontrato d'urgenza i giornalisti per ribadire il suo appello al governo per intervenire "entro stasera" ed evitare la chiusura dei rubinetti, ribadendo la necessità di indire lo stato d'emergenza. "Evitata una figuraccia internazionale", ammette Galletti. "Acea e Comune facciano quello che spetta loro: interventi di manutenzione della rete e nuove infrastrutture. Non si può più perdere tempo", ammonisce il ministro. Ma la vicenda lascia strascichi pesanti: la sindaca dice che il Comune ha fatto tutto quello che poteva, chiamando in causa Palazzo Chigi e Regione ("Ciascuno di noi ha fatto la propria parte adesso il governo e la Regione devono fare la loro, si devono assumere la loro responsabilità perche' non possono tagliare l'acqua a 1,5 milioni di romani"), mentre Zingaretti dal canto suo attacca: "Virginia Raggi è anche azionista di maggioranza di Acea e sindaco della Città metropolitana: dalle sue dichiarazioni delle ultime ore c'è la conferma che è troppo abituata a scaricare le responsabilità su altri e a non assumersi mai le proprie".

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