Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rogo nel camper a Centocelle, scarcerato il rom Serif Seferovic

Serif Seferovic fermato dalla polizia a Torino

Il gip di Torino convalida il fermo ma non emette l'ordinanza di custodia cautelare in carcere: "Mancano gravi indizi di colpevolezza"

Riccardo Di Vanna
  • a
  • a
  • a

Sarà scarcerato oggi stesso Serfi Seferovic, il ventenne rom indagato per il rogo di Centocelle nel quale hanno pero la vita le tre sorelle Halilovic. Per il giovane, difeso dall'avvocato Gianluca Nicolini, il gip del tribunale di Torino ha disposto l'immediata liberazione, questa mattina, dopo aver comunque convalidato il fermo. Serif, già condannato per il furto ai danni della studentessa cinese Yao Zhang, poi deceduta nel tragico tentativo di recuperare la sua borsa, era stato fermato giovedì scorso dagli agenti della squadra mobile capitolina in collaborazione con i colleghi del capoluogo piemontese. Secondo il gip Alessandra Danieli, a carico di Serif non ci sarebbero gravi indizi colpevolezza e per questo non ha disposto alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Gli inquirenti sono risaliti all'indagato grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza installate nel parcheggio del centro commerciale in cui il camper della famiglia Halilovic è stato dato alle fiamme, lo scorso 10 maggio. Decisive per la identificazione del ragazzo erano state, inoltre, anche diverse testimonianze raccolte nei giorni successivi alla tragedia. Dal canto suo, il ventenne si era detto estraneo ai fatti, spiegando che al momento dell'incendio si trovava altrove con la sua famiglia e che il furgone che è stato visto allontanarsi dal posto non era il suo. Al giudice, in sede di convalida, aveva detto: "Sono disponibile a qualsiasi esame. Non sono stato io, se fossi responsabile non sarei tornato in Italia dalla Bosnia". Nei giorni successivi alla morte delle sorelle Halilovic, l'indagato si era allontanato dal Paese, per poi farvi rientro, la scorsa settimana per incontrare sua moglie. "Sono soddisfatto della decisione presa dal giudice - ha commentato l'avvocato Gianluca Nicolini - Come era già stato anticipato, il mio assistito non c'entra con questa storia. Le indagini a suo carico sono altamente lacunose e non individualizzanti".

Dai blog