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Mafia Capitale, Alemanno a rischio processo per corruzione

ALEMANNO

La Procura di Roma ha chiuso le indagini. L'ex sindaco: "Archiviata accusa di associazione mafiosa"

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La procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti dell'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, coinvolto nell'inchiesta "Mafia Capitale". L'ex primo cittadino rischia ora di finire a processo per i reati di corruzione e finanziamento illecito. Secondo l'accusa Alemanno avrebbe ricevuto somme di denaro in prevalenza attraverso la Fondazione Nuova Italia - della quale era presidente - per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio. Denaro che, stando all'accusa, sarebbe stato erogato da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati.   Ex sindaco a rischio processo Tra il 2012 e il 2014, l'ex sindaco Gianni Alemanno avrebbe ricevuto 125 mila euro tramite Franco Panzironi, ex amministratore delegato di Ama. È quanto emerso riguardo all'ex primo cittadino nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale. In particolare, secondo gli inquirenti, Alemanno avrebbe ricevuto sotto forma di finanziamento 75mila euro attraverso la Fondazione Nuova Italia; 40mila euro a sostegno della sua campagna elettorale e altri 10 mila euro in contanti. Il denaro, stando all'accusa, avrebbe rappresentato per l'ex sindaco il corrispettivo per una serie di attività contrarie ai suoi doveri d'ufficio, tra i quali la nomina di Giuseppe Berti nel cda Ama; il suo intervento per la nomina di Giovanni Fiscon come Ad Ama. Inoltre, allo stesso Alemanno viene contestato di aver messo a disposizione di Salvatore Buzzi e di Massimo Carminati le strutture del suo ufficio, e di essere intervenuto per l'erogazione di finanziamenti diretti all'Eur spa da impiegare per il saldo di crediti di soggetti riconducibili ai medesimi Buzzi e Carminati. L'ex primo cittadino, per il quale la procura ha oggi chiuso le indagini, rischia di finire a processo per corruzione.   Alemanno: "Archiviata accusa associazione stampo mafiosa" "L'avviso di conclusione delle indagini preliminari che mi è stato notificato oggi dalla Procura della Repubblica non contiene più i reati previsti dall'articolo 416 bis del codice penale, ovvero l'associazione a delinquere di stampo mafioso". A dichiararlo è l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. "Dopo dieci mesi finalmente sono stato liberato dall'accusa infamante di essere partecipe di un'associazione mafiosa - sottolinea l'ex primo cittadino - Per me è la fine di un incubo. Rimane la possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio per reati di corruzione e finanziamento illecito, accuse che io respingo e da cui mi difenderò in ogni modo, convinto che la Magistratura mi darà giustizia con la stessa onestà intellettuale con cui oggi ha archiviato per me l'ipotesi di reato di associazione a delinquere di stampo mafioso".

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