Così si è schiantato Claudio Salini
La Porsche lanciata a grande velocità sulla Colombo ha centrato un pino È morto durante il trasporto in ospedale. Polemiche sul manto stradale IL RITRATTO L'imprenditore «ribelle»
Domenica sera, ore 23,20. Una Porsche Carrera S nera sfreccia su una via Cristoforo Colombo quasi deserta. All'altezza dell'incrocio con via Giustiniano Imperatore, il bolide decolla schiantandosi contro un pino che divide la corsia centrale dalla laterale. L'albero secolare entra nell'abitacolo dell'auto tagliandola in due come fosse un panetto di burro. Quando arrivano i vigili urbani del Gruppo Eur, chiamati da una folla di persone che si sono fermate le condizioni dell'uomo al volante, da solo in auto, appaiono subito gravissime. Claudio Salini, noto costruttore romano, viene estratto dalla carrozzeria accartocciata grazie all'intervento dei vigili del fuoco e caricato su un'ambulanza che lo porta a sirene spiegate al Sant'Eugenio. I soccorsi sono tempestivi ma il 46enne, fondatore e amministratore delegato del gruppo ICS Grandi Lavori spa, muore prima di arrivare in ospedale. La corsia centrale e una delle laterali della Colombo sono rimaste chiuse fino a notte fonda per dar modo agli agenti della polizia locale di terminare i rilievi. Al vaglio dei vigili, impegnati a ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente, l'alta velocità che avrebbe fatto perdere il controllo della macchina all'imprenditore ma anche le condizioni del manto stradale. I testimoni sentiti sul posto hanno raccontato di un avvallamento formatosi recentemente sull'asfalto pochi metri prima dal luogo dello schianto e che potrebbe aver fatto volare la Carrera forse già spinta oltre i limiti imposti dalla segnaletica. La Porsche guidata da Salini risulta esser stata acquistata in leasing dalla società HCS srl, un'azienda che si occupa di istallazione di impianti elettrici in edifici. Nel pomeriggio di ieri i tanti collabotari della vittima hanno manifestato il proprio cordoglio alla famiglia Salini attraverso una nota: «Tutti i colleghi del Gruppo Claudio Salini esprimono un costernato e profondo dolore per l'improvvisa perdita di un uomo straordinario e di un professionista molto amato e stimato, che in oltre 10 anni di attività è stato protagonista della nascita, crescita e dello sviluppo di tutto il gruppo. Claudio Salini era il punto di riferimento di tutti». Quello avvenuto domenica sera sulla Colombo è l'ennesimo incidente mortale sulla strade della Capitale. Venerdì scorso a Ostia, sul lungomare Amerigo Vespucci, un 43enne residente a Dragona ha perso la vita mentre era in sella alla sua moto Yamaha R6. Anche in quel caso, al centro dei rilievi, c'è la condizione dell'asfalto e in particolare una buca transennata che la vittima avrebbe schivato all'ultimo, finendo contro il furgone che viaggiava in direzione opposta. Una ennesima e indesiderata conferma, dunque, a quanto riportato appena tre giorni fa dal Primo Piano di Polizia Moderna realizzato in collaborazione con la Polizia Stradale e basato sui dati rilevati da polizia e carabinieri. Solo nel Lazio, a fronte dei 29 incidenti mortali con 29 vittime che si sono verificati tra giugno e luglio del 2014, negli stessi mesi di questa estate a perdere la vita sono state 40 persone. Roma, allora in controtendenza rispetto a Rieti, Frosinone, Viterbo e Latina, pare abbia voluto adeguarsi all'impennata di vittime. Alla stesura del report, la Capitale registrava un calo di tre incidenti mortali. In un weekend, e a pochi chilometri di distanza uno dall'altro, hanno perso la vita due uomini, riportando la pessima condizione del manto stradale capitolino al centro delle polemiche.
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