Vigili, denunciato il comandante Clemente: «Ha usato conoscenze in procura?»
Il sindacato Sulpl vuole sapere se il capo della Municipale ha commesso reati
Il presunto assenteismo dei vigili romani nella notte di Capodanno finisce ufficialmente in Procura. Ma non (o non ancora) per mano del Campidoglio o del Comando, bensì su azione delle parti sociali, che vogliono far luce sul battage mediatico seguito alle notizie diffuse dal Campidoglio del 1 gennaio. Riflettori che, secondo i ricorrenti, avrebbero portato l'opinione pubblica a credere che gli agenti locali capitolini fossero a rischio di indagini penali. A denunciare il Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, alla Procura della Repubblica di Roma è stato il segretario romano del Sulpl, Stefano Giannini. L'esposto si concentra soprattutto sulle ore seguenti i comunicati firmati da Clemente, ovvero su quanto avvenuto la mattina del 2 gennaio, quando il Comandante si era recato a sua volta in Procura per incontrare il procuratore aggiunto Maria Monteleone. A quanto affermato ufficialmente quel giorno, «Monteleone ha chiesto a Clemente una informativa su quanto sarà accertato dall'indagine interna per poi valutare se ci siano eventuali iniziative da adottare». Ma secondo il Sulpl, «il procuratore aggiunto Monteleone non si occupa di reati contro la pubblica amministrazione», e dunque non avrebbe potuto interessarsi direttamente della vicenda: Clemente si sarebbe recato in Tribunale di sua sponte, mettendo dunque ancora più a rischio l'immagine della polizia locale. A questo punto Giannini e il Sulpl vogliono capire «se Clemente ha commesso reati» o «usato alcune sue conoscenze in Procura per far credere alla gente che i vigili erano tutti a rischio denuncia», visto che il capo dei vigili «era tenuto prima ad avviare indagine interna». «Vogliamo accertare - spiega il segretario romano - se sia esistita una regia che ha tentato di delegittimare le istituzioni della Polizia Locale. Temiamo che qualcuno possa aver avuto l'interesse a usare l'autorità giudiziaria a suo favore per dare l'idea che il fatto era persino penale, aggravando nell'opinione pubblica una percezione negativa dei poliziotti locali. I quali, infatti, sono stati oggetto di uno stillicidio da parte degli organi di stampa». Quella del Sulpl potrebbe non essere l'unica denuncia contro Clemente sul caos di Capodanno. L'Arvu ha già presentato un esposto contro il sindaco Ignazio Marino sulla presunta telefonata fra lui e il Comandante, dove il primo cittadino avrebbe richiesto «altri 50 casi» da deferire all'ufficio disciplinare. Sul piede di guerra anche la Uil Fpl, che da qualche giorno ha dato mandato ai suoi legali di verificare «la sussistenza di estremi sul coinvolgimento della Procura contro Clemente, con l'ipotesi di reati quali abuso d'ufficio e falso ideologico». Intanto, proprio Marino non contribuisce a gettare acqua sul fuoco. Anzi. In un'intervista, il sindaco avrebbe detto che «i vigili dovrebbero chiedere scusa» per i fatti di Capodanno. Dichiarazioni che hanno mandato su tutte le furie i segretari locali di Cgil, Cisl e Uil. «Il sindaco – si legge in una nota congiunta - mette a dura prova il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali».
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