Due medici denunciati per la morte di Simona Riso
Grazia Maria [email protected] Due medici dell'ospedale San Giovanni sono stati denunciati per omicidio colposo dai carabinieri della compagnia di Piazza Dante e del Nucleo investigativo...
Due medici dell'ospedale San Giovanni sono stati denunciati per omicidio colposo dai carabinieri della compagnia di Piazza Dante e del Nucleo investigativo per la morte di Simona Riso, la ragazza deceduta il 30 ottobre scorso in ospedale, dove era arrivata in ambulanza dopo che una vicina di casa l'aveva ritrovata riversa sul cortile del palazzo in via Urbisaglia, all'Appio, forse in seguito a una caduta dal terrazzo di casa. Si tratta di un medico del pronto soccorso e di una dottoressa del reparto di Ginecologia. Entrambi si dichiarano sconvolti per il provvedimento, che li ha raggiunti l'altro ieri mattina. Il primario di Ginecologia, Raniero Cartocci, difende la sua dottoressa. «Mi ha chiamato in lacrime» conferma il dottor Cartocci - la morte della ragazza è ancora un giallo, perché ufficialmente non si conosce ancora l'esito dell'autoposia, e i medici come al solito diventano gli unici delinquenti del mondo». Tanti i punti oscuri della vicenda. Simona Riso sarebbe sarebbe precipita dal balcone, e ai sanitari del 118 aveva detto di aver subito violenza. «Ma sulla ceck list dell'ambulanza medicalizzata alla voce "precipitata" c'era scritto "no"» racconta il primario di ginecologia. La paziente non sembrava una ragazza che vittima di una caduta. Simona era vigile e collaborativa, così la ricordano medici e infermieri che sono stati in contatto con la ragazza. Aveva parlato della violenza sessuale subita anche al triage in pronto soccorso. E aveva parametri vitali «buoni», «120-70 di pressione», «l'emoglobina a più di 12». La ragazza viene avviata ai controlli ginecologici. E successivamente riportata in pronto soccorso. «Mi sono trovato lì proprio in quel momento - ricorda ancora il primario - accanto alla paziente c'erano anche due carabinieri in borghese, un uomo e una donna, che hanno seguito tutti gli accertamenti diagnostici». È in quel momento che Simona va in arresto cardiaco. Ma il rianimatore è «a 5 metri», «interviene subito» ma per la ragazza non c'è niente da fare. Ora dicono che Simona è morta perché aveva due costole spezzate che le hanno perforato il polmone. Ma questo, secondo alcuni medici, potrebbe essere successo durante le manovre rianimatorie, quando il suo cuore aveva cessato di battere, forse proprio durante il massaggio cardiaco, per farlo ripartire.
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