Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Toghe rosa alla Regione In pole Matone e Bongiorno

default_image

IlCav punterebbe sul magistrato. I centristi sulla deputata Fli

  • a
  • a
  • a

Iltassello, ovviamente, si completerà definitivamente soltanto una volta chiarita la partita nazionale, ovvero la composizione delle liste. Se il Pd, impegnato in queste ultime ore del 2012 con le primarie parlamentari, gioca d'anticipo con candidature già chiare per Palazzo Chigi e Regione Lazio, il Pdl e la neonata lista dell'Agenda Monti, ovvero l'aggregazione di Monti, Casini e Montezemolo, scommetteranno a questo punto sull'effetto sorpresa. Una "sorpresa" che ad oggi punterebbe per entrambi sulla società civile. O quasi. Per quanto riguarda i centristi l'ipotesi più accreditata è quella di far scendere in campo per la guida del Lazio della deputata Giulia Bongiorno, esponente Fli e vicina al presidente della Camera Gianfranco Fini. Una scelta che non solo risolverebbe la «quota» Fli ma che consentirebbe all'Udc di ottenere più candidati in lista. Non solo alla Pisana. Su questo, ed altro, si ragiona anche in casa Pdl. Contrapporre il magistrato Simonetta Matone a Nicola Zingaretti, per il centrosinistra, Giulia Bongiorno per i centristi e Francesco Storace per La Destra, può essere una scelta che se da una parte punta a recuperare il consenso di un elettorato Pdl particolarmente deluso, dall'altra rischia di non avere abbastanza tempo per "entrare in gara". Una campagna elettorale breve e particolarmente difficile per il centrodestra, che ricordiamo conta la scissione di «Fratelli d'Italia» di Giorgia Meloni e Fabio Rampelli, richiederebbe - fanno notare alcuni esponenti di partito - un candidato già informato sulle questioni regionali. L'ipotesi della candidatura unitaria su Francesco Storace non è affatto tramontata. Anzi, sono sempre più numerosi i militanti e i dirigenti del Pdl che vedono in una candidatura politica la strada più percorribile per recuperare consenso. Storace o l'europarlamentare Roberta Angelilli. Ma la ruggine tra correnti da una parte e la "lungimiranza" di Silvio Berlusconi nell'individuare comunque i candidati migliori, rinvigoriscono la maggioranza del partito che punta a una candidatura proveniente dalla società civile. Dunque, su Simonetta Matone che tuttavia ha perso qualche punto con il diktat di candidarsi alla Regione in cambio di un seggio in Parlamento. Nulla di strano, a dire il vero, ma un gesto considerato di "cattivo gusto". Resta in lista anche Claudio Lotito, presidente della Lazio, ma non entusiasma i dirigenti di partito. In un clima di confusione, si potrebbe vedere in campo anche un candidato dei neonati «Fratelli d'Italia», si fanno i nomi di Marco Marsilio e Francesco Lollobrigida. Il gruppo in Campidoglio composto da tre consiglieri è praticamente già nato, manca soltanto la ratifica ufficiale. Lo spacchettamento del Pdl e la mancata "federazione" del centrodestra tuttavia non sembrano rappresentare la strategia migliore. Nodi da sciogliere comunque nei prossimi giorni. Meglio sarebbe nelle prossime ore.

Dai blog