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Associazioni unite per una città più solidale

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Ècon questo scopo che la Caritas di Roma e altre 12 organizzazioni cattoliche (Comunità di Sant'Egidio, Acli, Opera Don Guanella, Opera Don Calabria, Compagnia delle Opere di Roma e Lazio, Centro Astalli, Borgo Ragazzi Don Bosco, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Don Luigi Di Liegro, Movimento dei Focolari di Roma, Comunità di Capodarco di Roma, Associazione Società Dan Vincenzo Dè Paoli) hanno deciso di aderire a «Roma Città Reciproca», mettendo in sinergia le singole ispirazioni ed esperienze per dare un'anima a Roma e renderla più solidale e attenta alle persone emarginate. «Come comunità cristiana - si legge nel documento di "Roma Città Reciproca" - chiediamo alle amministrazioni territoriali, nelle loro articolazioni, l'urgenza della presa in carico decisa e convinta della risposta sociale di tutta la popolazione. L'intervento sociale dovrà essere oggetto di una programmazione strutturata, efficace e puntuale, abbandonando definitivamente la prassi degli interventi di emergenza». Le associazioni cattoliche che hanno sottoscritto il documento chiedono «che la risposta ai bisogni della persona non sia spezzettata in tante agenzie, costringendo le persone ad un affannoso giro tra i diversi sportelli, ma che siano affrontati da un vero sistema integrato di servizi e da una presa in carico globale». Il manifesto di «Roma Città Reciproca» è stato presentato nel corso di un convegno, nella Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica, a cui hanno partecipato tra gli altri il vicario del Papa per la diocesi di Roma, cardinale Agostino Vallini, il direttore della Caritas di Roma, Enrico Feroci, il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, e il vicedirettore generale del Censis, Carla Collicelli. «Fin dai primi secoli - ha spiegato il cardinale Vallini - Roma non era rinomata per avere grandi teologi o scienziati, ma per la testimonianza della carità: da San Lorenzo a Santa Francesca romana, da San Filippo Neri al beato Angelo Paoli. Oggi la povertà è aumentata, e un esempio è che nelle nostre mense, oltre agli stranieri, oggi vengono anche cittadini italiani in difficoltà; in questo scenario bisogna che tutti educhino: bisogna vivere con sobrietà ed animare il territorio al senso di giustizia e carità. Per Roma Reciproca è importante la comune volontà di testimoniare insieme una cittadinanza operosa e fattiva. Credete in questo cammino che avete iniziato e continuate con la vostra opera, guardate con fiducia al futuro e dite a tutti che Dio ama l'uomo».

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