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Botte tra romani e bengalesi nel suk dei Parioli

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La categoria chiede scusa: «È la prima volta». I residenti ribattono: «Siamo stufi di liti e caos»

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Duevenditori ambulanti romani da una parte, due bengalesi dall'altra. Tutti regolari e gestori di banchi di abbigliamento e merce varie in viale Parioli, dove da anni c'è un mercatino che conta una decina di banchi, più qualche abusivo, otto dei quali a rotazione. E proprio questo permesso di rotazione è stata la causa del diverbio sfociato in vera e propria rissa, a suon di bastonate, sedata solo con l'intervento di una pattuglia di Carabinieri dell'ottavo Reggimento Lazio che rientrava da un servizio di vigilanza. Erano le 7 del mattino quando il banco dei cittadini bengalesi ha preso il posto di quello assegnato ai due romani. Sono volate subito parole pesanti e poco dopo si è passati ai fatti e i quattro hanno preso un bastone di legno e unìasta di ferro utilizzata per l'esposizione della merce per scagliarsi gli uni contro gli altri, sotto gli occhi increduli dei passanti. Solo la pattuglia dei Carabinieri che passava lì per caso ha evitato il peggio, sequestrando le armi improprie e portando gli ambulanti, che hanno riporato ferite guaribili tra i due e i 7 giorni, direttamente in caserma. Un fatto giudicato a dir poco increscioso dall'Anva-Confesercenti del settore ambulanti, anche perché, spiega il responsabile Filippo Macrì «si è trattato di una lite per futili motivi». Funziona così. I titolari dei banchi con rotazione di sosta hanno un permesso che appartiene a varie categoria (B, C,D...) a seconda dell'anzianità del titolo e del numero delle aree di sosta assegnate, nel Comune di Roma, dove i banchi possono stare in determinati giorni dell'anno. Nel caso dei Parioli, gli ambulanti romani hanno il permesso di tipo C, i bengalesi quello B. Il problema è che sul permesso c'è scritto un civico della via dove il banco ha diritto di sosta, che è lo stesso per entrambi. Un errore, commesso dall'ufficio rotazione del Comune, che risale a qualche tempo fa e che è stato superato dai fatti visto che gli ambulanti di quel mercato conoscono da sempre il posto loro assegnato e dunque si sistemano dove devono. Fatto sta che i senegalesi (gestori e non titolari dei banchi) erano nuovi e si sono piazzati davanti al civico che risultava dal permesso senza sapere che quel posto, in realtà, spettava ai romani e che per loro, invece, era assegnato il banco accanto. «Bastava che qualcuno spiegasse loro questo fatto – continua Macrì – e sono sicuro che la rissa sarebbe stata evitata. In quel mercato non si sono mai verificati episodi simili, segnalerò questo errore all'ufficio competente per evitare che generi altri fraintendimenti». Ma i residenti dicono altro. «Non è la prima volta che assistiamo a risse del genere – racconta Antonella il cui appartamento si affaccia proprio sul mercato – per non parlare del caos delle doppe file, del rumore, che dobbiamo sopportare ogni giorno a causa di questo mercato». «Il mercato dovrebbe contare una decina di banchi – le fa eco un'altra signora residente – invece certe mattine ce ne sono fino a venti. Si tratta di abusivi, naturalmente, che vendono chincaglierie di ogni genere». Ma il responsabile Anva insiste: «La sosta a rotazione è un sistema che funziona e che garantisce l'ambulantato nei mercati. Sono 1.050 nel Comune di Roma i banchi con questo titolo. È chiaro che qualche volta in questi mercati si segnala la presenza di abusivi. Sta a chi è addetto ai controlli di evitare che ciò accada. Devo comunque ammettere che questa rissa è un danno d'immagine al mercato e agli operatori che ci lavorano».

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