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L'acqua dei romani non si tocca Diecimila «no» alla cessione

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Alemanno e Monti nel mirino dei manifestanti. Nessun incidente

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Chiè sceso in piazza ieri (circa diecimila persone per gli organizzatori) chiedeva infatti il blocco della cessione del 21% di quote Acea da parte del Campidoglio e il rispetto dlela volontà referendaria, che il 12 e 13 giugno del 2011 si è manifestata nelle urne per dire «no» alla privatizzazione dell'acqua. Nel mirino dei manifestanti soprattutto il primo cittadino della Capitale. Ma anche il presidente del consiglio Mario Monti, accomunato al sindaco in slogan e striscioni. «Per la democrazia dei beni comuni», «Difendiamo i servizi pubblici-Alemanno è contro la città», «La ricreazione è finita, giù la testa», «Fermare Alemanno-costruire la Democrazia dei beni comuni», hanno urlato da piazza Vittorio a piazza Santi Apostoli, dove il corteo è arrivato alle 17,30 dopo aver attraversato buona parte del centro storico. La protesta era stata organizzata dal coordinamento romano Acqua pubblica. Tante le bandiere: prima quelle del WWF, bianche con il simbolo del Panda, poi lo striscione «Acquale costo?», accompagnato dalla frase: «L'acqua è un diritto, non una merce». A seguire Legambiente , gli indignati, sinistra critica, Federazione della sinistra («Adesso basta», recitava il loro scriscione coi disegni dei volti di Monti e Alemanno), Cobas, Sel, Cgil, Idv, Rifondazione e naturalemnete il Coordinamento Acqua Pubblica. «Pensiamo che l'acqua e i servizi pubblici siano un bene importante della città - ha detto Lorenzo Parlati di Legambiente Lazio - che non possono essere venduti ai privati. E poi non sono questi i momenti in cui vendere i gioielli di famiglia». Le intenzioni degli organizzatori era di avere come meta finale piazza del Campidoglio. Ma non c'è stata l'autorizzazione del sindaco. Commentando il suo rifiuto, Paolo Carsetti, rappresentante del movimento cittadino per l'acqua ha detto che «si tratta di una cosa grave, perchè è un atto che calpesta la democrazia in questo Paese. Allo stesso modo con le delibere che si stanno discutendo in consiglio comunale si calpesta la volontà popolare espressa con il referendum». E giunti a piazza Venezia, non lontano dagli uffici del Campidoglio, i manifestanti non hanno risparmiato cori e slogan contro Alemanno, chiedendo le sue dimissioni. La manifestazione, alla quale hanno preso parte anche alcuni giovani dei centri sociali, si è conclusa pacificamente, senza alcun incidente, sotto gli occhi attenti di numerosi agenti e carabinieri in tenuta antisommossa, che avevano bloccato con i furgoni l'accesso alle strade (prima di tutte via del Corso) che portano a Palazzo Chigi. E un'iniziativa che farà loro piacere è giunta in serata da Mario Baccini, presidente dei cristiano popolari e membro della commissione Bilancio di Montecitorio. «Per evitare che Acea venga svenduta - ha annunciato - presenterò in commissione Bilancio alla Camera una proposta affinchè la Cassa depositi e prestiti acquisti le azioni che il comune vuole cedere».

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