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Dopo i centurioni è l'ora dei camion bar

La protesta dei centurioni al Colosseo

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Non ci saranno più alibi, ne sconti per il decoro in centro storico. Del resto è anche, o soprattutto, su questo che si concentrerà la campagna elettorale del prossimo anno. Pugno di ferro dunque da parte del sindaco Alemanno che ieri è tornato ad assicurare l'imminente nuovo regolamento che, ricordiamo, è di competenza regionale, per i camion bar. In effetti non si comprenderebbe come mai "far fuori" i centurioni, limitare gli artisti di strada e mantenere poi decine di camion bar, a volte posizionati anche sul sagrato di importanti chiese. A dettare la linea, il primo cittadino che ha proposto al ministro dei Beni culturali Ornaghi di porre un vincolo paesaggistico nelle aree più sensibili del centro. Questo per superare la legge regionale che dispone, nel caso dei camionbar, il meccanismo dell'equivalenza, ovvero se rimossi dal Colosseo i camionbar dovrebbero essere dislocati in posti di pari entità. Una legge che dunque li rende inamovibili. Così nella battaglia per il decoro Alemanno propone ai camionbar di spostarsi in aree non vincolate, numero contingentato e rotazione delle presenze. La materia, comunque, è di competenza regionale e per questo, l'assessore al Commercio del Lazio, Pietro Di Paolo, ha rassciurato gli animi. «A breve, secondo la tempistica annunciata fin dal mio insediamento, sarà presentata all'attenzione della Giunta la nuova normativa regionale sul commercio. Dico questo, soprattutto a chi dimostra scarsa memoria - incalza De Palo - Il sindaco Alemanno ha sottolineato al necessità di superare la normativa regionale che impone, in caso di trasferimento, di spostare i camion bar in aree di pregio equivalente. La normativa risponderà alle specificità della città di Roma nell'ambito della vendita su aree pubbliche. È bene precisare che la problematica dei camionbar è solo una delle tante a cui la legge sarà chiamata a rispondere». Frena, ma non troppo, la presidente della Regione, Renata Polverini: «Dopo esserci occupati dei rifiuti di Roma, ci occuperemo anche della questione che riguarda il commercio della capitale. Tempo al tempo. Le cose vanno fatte rispetto alle urgenze. È una legge regionale che, come il sindaco dovrebbe sapere perchè glielo abbiamo anche formalizzato per iscritto, stiamo rivedendo con tutte le associazioni di settore. Ma in questo momento abbiamo una priorità che riguarda Roma, ed è quella dei rifiuti». Un assist per l'opposizione. «Sul decoro e sui camion bar si ripete il solito schema - commenta il segretario romano del Pd, Marco Miccoli -. Alemanno fugge dalle proprie responsabilità, evapora, si nasconde. Gira tutto alla Regione, sperando che Polverini risolva i disastri generati dal malgoverno e dalle non decisioni del peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. Da quando c'è Alemanno in Campidoglio, il sindaco di Roma è Renata Polverini». Continua intanto il braccio di ferro con i centurioni. La riunione decisiva con la sovrintendenza dovrebbe esserci entro la settimana. Alemanno, tuttavia è irremovibile. «Se i centurioni accettano delle regole molto rigide ci può essere un confronto - ha detto il sindaco - Loro sono disponibili al patentino ma non sulla limitazione delle aree: su questo non si sta trovando l'accordo e se non si troverà sarà per noi obbligatorio eliminare questa presenza». Inoltre per Alemanno è necessario bloccare «la loro proliferazione, perché quando sono nati erano circa 15, ora sono 60 e c'è il rischio che aumentino in maniera incontrollata. Quindi, ci vogliono delle regole severe che se non saranno accettate ci porteranno ad avere un atteggiamento molto rigido». Sulla delicata vicenda sono intervenuti anche i rappresentanti delle categorie. «Si potrebbero creare zone apposite all'esterno e all'interno dell'Anfiteatro Flavio - dice il presidente provinciale della Confesercenti Roma, Valter Giammaria - magari dopo il restauro, con loghi e divise in modo da identificare i servizi ufficiali». Nel frattempo l'associazione dei commercianti attende un segnale dal Campidoglio: «Il sindaco Alemanno potrebbe invitare le organizzazioni di categoria per valutare quali misure adottare, invece di imporre le proprie decisioni». In serata poi, le dichiarazioni, più che esplicite del ministro Ornaghi e del presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali, Andrea Carandini. «L'orizzonte certo al momento è un tavolo congiunto tra il comune di Roma e il ministero dei Beni culturali - ha detto il ministro - se c'è un vincolo è quello del codice dei Beni culturali che deve essere rispettato con procedimenti che prevedono l'azione congiunta di diverse autorità». La legge, insomma, c'è. Si tratta di renderla più incisiva. «Magari basta un piccolo emendamento per creare la base di quello che altri dovranno fare - continua Ornaghi - l'emendamento è nelle mani del Parlamento. È un problema soprattutto di Roma, ma di tutti i centri storici delle città che devono far rispettare i criteri di decoro e legalità». Il gran polverone sollevato sulla questione centurioni, è il segno del «decadimento in cui è scesa l'Italia e Roma, se come grande problema culturale abbiamo questo. Dovremmo discutere di piani, progetti, cose elevate - rilancia Carandini - invece ci ritroviamo in una questione umana, che ha il nostro rispetto, ma che ha a che fare più con le comparse cinematografiche che con il monumento. Credo che lo Stato debba intervenire per tutelare le grandi piazze e monumenti e ridare loro la dignità che meritano». Per i turisti, «sempre attratti dalla vita quotidiana antica che i nostri musei non raccontano, si potrebbe piuttosto pensare un progetto nell'anello superiore dell'Anfiteatro Flavio, che è vuoto, dove creare un museo del Colosseo e spiegare così anche la sua storia concreta».

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