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L'accoltellatore del cane di Villa Ada dovrà spiegare molte cose ai carabinieri che lo hanno individuato e denunciato a piede libero.

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Dovràspiegare perché girava "armato" di coltello nel parco pubblico e soprattutto per quale motivo ha ferito gravemente un labrador con tre fendenti durante una baruffa con il suo. «È stata legittima difesa. Il mio cane era in estremo pericolo» si è giustificato ai carabinieri della Stazione di viale Eritrea. Bisognerà vedere se basterà in aula quando con buona probabilità dovrà rispondere dell'accusa di maltrattamento di animale. La presenza dell'accoltellatore di Villa Ada aveva gettato nel panico i tanti proprietari di quattrozampe che ogni giorno frequentano il parco della Salaria e scatenato una caccia all'uomo. Indizi e testimonianze del resto erano state numerose e le indagini dei carabinieri hanno fatto il resto riuscendo a risalire al responsabile escludendo l'ipotesi di un comportamento seriale. Sapere adesso che ha un volto e un nome e che non si tratta di un folle, farà tirare un sospiro di sollievo e tutti potranno sentirsi più sicuri lungo i viali alberati della storica villa. Tutto era cominciato l'ultimo giorno di febbraio quando il 32enne si trovava a spasso con il suo volpino a Villa Ada quando da lontano si accorse che il suo cane e un labrador avevano ingaggiato una «canizza». Cani con due pesi e due misure differenti certo, ma dopo averli raggiunti e divisi perché ha preso «l'avversario» per il collo e l'ha pugnalato tre volte davanti agli occhi terrorizzati del suo padrone? Il cane ridotto quasi in fin di vita, riuscì a salvarsi, dopo un delicato intervento chirurgico nella clinica veterinaria San Francesco. Il proprietario del labrador denunciò l'accaduto ai carabinieri e l'episodio fece presto il giro dei «canari» delle ville tramite facebook suscitando indignazione e paura. I militari dopo aver raccolto le testimonianze e eseguito diversi servizi di osservazione nel parco hanno messo insieme i pezzi del puzzle e sono risaliti al responsabile che avrebbe spiegato di portare il coltello per tagliare arbusti nel del parco o per andare a cercare funghi. «Possedere un cane non vuol dire necessariamente amare gli animali» spiega Valentina Coppola, presidente di Earth - quindi nessuna scusante per un gesto tanto violento». L'associazione ha già allertato il proprio ufficio legale per costituirsi contro l'aggressore. «Vogliamo anche offrire la nostra assistenza legale gratuita al proprietario del labrador perché veda risarciti i danni subiti». Plaude alla soluzione del caso grazie ai carabinieri anche il delegato capitolino agli animali Federico Coccia, che è anche veterinario. «Sono felice che l'impegno delle forze dell'ordine e dell'amministrazione abbia restituito la totale sicurezza a uno dei parchi più amati della città dove i cittadini possono portare a spasso i propri cani in assoluta serenità».

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