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Il testo sulle osp spacca anche gli esercenti

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Confcommercioe Confesercenti che criticano l'impianto generale del testo, Assobar e First-Confartigianato (l'associazione che riunisce i pubblici esercizi) che l'appoggiano totalmente, assieme all'Associazione Campo de'Fiori e all'Associazione Pantheon. Il sì incondizionato di queste ultime non stupisce tanto leggendo gli articoli più importanti di questa delibera. Balza agli occhi, in particolare, il 44 dove si dice sostanzialmente che i piani di massima occupabilità dei Municipi e del Comune (n.d.r. piazze storiche, approvati in Giunta appena un paio di mesi fa), vengono abrogati. Un autogol per il Comune che prima li fa e poi li toglie. Ma la parte più interessante è indubbiamente quella relativa alle occupazioni di suolo pubblico. A cominciare dal principio in base al quale «il possesso della licenza di somministrazione comporta il rilascio della concessione», quindi automatico. A seguire con il fatto che il Municipio non può più stabilire le aree in cui per motivi di pubblico interesse non è possibile rilasciare concessioni, mentre nel concedere il titolo a occupare non si tiene più conto del piano generale del traffico urbano. Tradotto: si potrebbero concedere osp nelle aree di sosta tariffata, sulle carreggiate delle vie di grande viabilità e di viabilità principale. Nelle aree pedonali poi, (vedi piazza Navona) le osp, con la proposta di delibera, si possono concedere anche oltre i marciapiedi. Si dichiara poi il sì definitivo sia alle stufe calorifere, generalmente usate dagli esercenti e oggetto delle polemiche dei mesi scorsi, sia ai tendoni di plastica che possono essere perfino piantanti a terra. «L'impianto della bozza di delibera è equo e rispettoso della normativa regionale e dello statuto delle piccole e medie imprese - chiosa Guido Campopiano, Presidente della Filt-Confartigianato - chi ha fatto tutte queste polemiche credo che non abbia letto bene il testo della delibera». Non è dello stesso avviso Nazzareno Sacchi, Presidente della Fipe-Confcommercio: «La delibera così com'è non risponde a nostro avviso alle esigenze di semplificazione, certezza dei tempi e sburocratizzazione. Stiamo lavorando a una proposta di delibera in questo senso, che presenteremo la prossima settimana alla Commissione Commercio».

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