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Congressi Pdl lo scontro è aperto

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L'ipotesi del rinvio a maggio alza il tono della polemica

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Cosìcome cade il tabù di un congresso non unitario. Secondo indiscrezioni, infatti, i vertici nazionali non sarebbero poi così «affezionati» al congresso unitario. Purché si faccia. A livello locale invece si continua a lavorare per fare in modo che a Roma, dove il Pdl è al governo, il nuovo segretario sia eletto all'unanimità. Questo per dare maggiore forza al candidato sindaco nel 2013. Lo scontro nelPdl, chiamiamolo istituzionale, e la parte che chiede con forza il confronto interno è aperto. Laboratorio Roma, il gruppo ormai ben consolidato in Campidoglio, ha parlato chiaro: «Dopo i rinvii a ripetizione degli ultimi mesi, lo svolgimento del congresso romano non può subire ulteriori slittamenti. Chiediamo al segretario nazionale, Angelino Alfano - dice il portavoce del gruppo, Alessandro Vannini - di adoperarsi affinché, finalmente, anche gli iscritti e i militanti di Roma possano esercitare in pieno i propri diritti. Dobbiamo avere "Il Coraggio di Cambiare" e per questo abbiamo inviato una lettera al segretario nazionale affinché fissi una data definitiva per lo svolgimento del congresso romano». Nessun prestesto su incompatibilità e regole da ridefinire è la posizione del presidente dei Cristiano Popolari del Pdl, Mario Baccini che, insieme a Stefano De Lillo, hanno presentato la mozione per la candidatura alla segreteria romana di Massimiliano Maselli. «Da quanto si apprende i rinvii del congresso di Roma sarebbero causati dalla circolare sulle incompatibilità diramata dalla segreteria Nazionale - dice Baccini -. Questo non può essere un pretesto per giustificare il ritardo visto che queste norme sono chiare e precise tanto che sono già stati celebrati i congressi nella maggior parte dell'Italia. Procediamo, dunque, senza indugi e senza pretesti». "Spariglia" il coordinatore regionale del Movimento per l'Italia e membro dell'esecutivo romano Pdl, Fabio Sabbatani Schiuma: «I congressi raramente sono serviti a unire, salvo quelli all'unanimità, cosa che non si prospetta in quello di Roma. È questo il momento migliore per celebrarlo? C'è un sindaco che ipotizza di non ricandidarsi, una classe dirigente che vede alcuni pezzi migrare altrove e una comunità di militanti che ha fame di politica e magari di capire chi saranno gli alleati alle politiche nel 2013». Tra i due litiganti...

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