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Prezzi alle stelle Aumentano i banchi vuoti

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Nei supermercati rincari lenti e costanti. Carrelli pieni

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Laprotesta dei tir non si placa e i consumatori cominciano a preoccuparsi. Ieri nei supermercati e nei discount iniziava a mancare anche la carta igienica, insieme al sapone per i piatti e ai prodotti per l'igiene personale. «I nostri camion non riescono ad arrivare a destinazione – tuona il gestore di un discount in via Mattia Battistini – e la gente comincia a fare scorte di prodotti». Il risultato è sotto gli occhi di tutti: non mancano più soltanto i prodotti ortofrutticoli. Quelli che vengono esibiti sia sui banchi dei mercati che tra gli scaffali, provengono quasi esclusivamente da vicino Roma. Sono prodotti locali che riescono ad arrivare a destinazione senza dover fronteggiare i camion che bloccano le strade e che almeno stando alle parole degli stessi operatori, sono in abbondanza. Mancano invece ormai del tutto i prodotti provenienti dalla Sicilia, ma anche quelli dalla Puglia. È sempre più difficile trovare la mozzarella pugliese, ad esempio, mentre arriva quella da Napoli. Insomma, se al Car sostengono che la situazione sta tornando alla normalità, per gli operatori dei mercati, ma anche per la grande distribuzione, non è esattamente così. «Ho quasi finito le scorte in frigo – lamenta Roberto del mercato Andrea Doria – e non ci penso proprio ad andare al Car a rifornirmi. Se la protesta non finisce, lunedì o martedì potrei decidere di non aprire proprio il mio banco. Problemi per la carne bianca. Difficile trovare tacchino, coniglio e pollo. Meno che mai si trova con facilità il pesce: mancano alici, gamberi, calamari, perfino spigola e sogliola. Se si trovano costano almeno il doppio e la maggior parte resta invenduto perché la gente, oltre al costo troppo alto, ha anche paura che non sia fresco. «Sì, è vero – conferma Mario del Testaccio – ho dovuto alzare i prezzi e la gente si lamenta, ma cos'altro potevo fare? Costa tutto di più anche a me». Prezzi alle stelle anche per la verdura e in qualche caso, la frutta. Si trovano meno arance, sparite quelle di qualità tarocco, qualche difficoltà anche per mele e pere. Il prezzo di queste ultime è aumentato di circa un euro al chilo nell'ultima settimana e nei mercati si inizia a parlare di "speculazione". «C'è chi se ne approfitta – dice un operatore di Testaccio che vuole restare anonimo – prodotti come mele e pere non possono aumentare da un giorno all'altro, chi lo fa si sta approfittando della situazione». Qualcuno che se ne approfitta ci sarà, ma intanto i prezzi cominciano ad aumentare anche nel supermercati, lentamente ma in modo costante. Al supermercato le signore lamentano di non trovare più carta igienica, saponi e formaggi come ricotta e mozzarella e che quello che trovano costa di più. «È il terzo supermercato in una mattinata – racconta Daria – non ho trovato né mozzarella né ricotta». Quasi del tutto sparito dagli scaffali anche il latte a lunga conservazione. «Non ne abbiamo più», dice Saverio da un punto vendita Gs «e sta cominciando a mancare anche il formaggio fresco». La gente comincia a riempire un po' di più i carrelli della spesa. «Forse ha paura di rimanere senza scorte – continua Saverio – questa mattina (ieri n.d.r.) più di una signora mi ha chiesto se doveva acquistare qualcosa in particolare per non correre il rischio di non trovarlo nei prossimi giorni».

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