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Si accorpano elementari e medie Almeno mille alunni in ogni scuola

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Polverini: «Un lavoro di concerto con Comuni, Provincie e sindacati»

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Ilruolino di marcia prevede ora che il Piano passi all'esame della Commissione consiliare competente. La legge nazionale, entrata in vigore nel luglio scorso e dunque eredità del precedente governo Berlusconi e della gestione Gelmini, ha previsto un ridimensionamento delle scuole del primo ciclo (elementari e medie) che devono ricostituirsi in istituti comprensivi con una popolazione media di mille alunni (600 per i territori montani). Negli ultimi mesi è stata al centro di polemiche soprattutto nella Capitale che abbonda di scuole sottodimensionate. Alcuni municipi, addirittura, hanno sottolineato la necessità di far slittare almeno di un anno la sua applicazione. In certe regioni l'opzione si sta valutando. Non è il caso del Lazio. A livello nazionale il Ministero dell'Istruzione ha calcolato una riduzione complessiva di 1.300 istituzioni scolastiche. Inevitabilmente saranno tagliati posti dirigenziali (compensati dal turn over) ma non dovrebbero essere spostate classi nè tantomeno sedi degli istituti. La rivoluzione prevede in sostanza l'accorpamento di più istituti sotto una sola dirigenza. Il piano è il frutto del lavoro di concerto tra Comuni, Provincia e Regione. «Si tratta di un importante provvedimento - spiega la presidente Renata Polverini - funzionale alle esigenze di ammodernamento della rete scolastica regionale. Pur nella complessità del lavoro necessario ad ottemperare, nei termini e nei modi, alla normativa, il dimensionamento scolastico annualità 2012/2013 rispetta prevalentemente le indicazioni degli Osservatori provinciali e del Tavolo regionale, che si sono tenuti in un clima di piena e leale collaborazione con l'Ufficio Scolastico regionale, alla presenza di tutte le sigle sindacali del settore scuola». Si è cercato, nei limiti del possibile, di soddisfare le esigenze di tutti i diretti interessati. Gli standard previsti nel Piano tengono conto pure delle caratteristiche geo-morfologiche, della presenza di adeguati collegamenti del servizio di trasporto pubblico rispetto ai punti di erogazione (distanze e tempi di percorrenza), delle esigenze socio-economiche, nonchè dell'andamento demografico in essere e dei trend di frequenza dei punti di erogazione. «Mi impegno a convocare periodicamente l'Osservatorio regionale - ha detto l'assessore regionale all'Istruzione e Politiche giovanili, Gabriella Sentinelli - al fine di verificare che la riorganizzazione prevista dal Piano risponda agli effettivi bisogni della popolazione scolastica regionale. Solo una verifica puntuale e costante delle necessità dei territori potrà mettere in evidenza eventuali criticità da affrontare». Sono stati inoltre confermati i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti (Cpia), prevedendo una serie di nuovi indirizzi di studio per ampliare l'offerta formativa in base alle reali esigenze del territorio.

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