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È stata dimessa dall'ospedale San Giovanni Zeng Lyan, la cinese di 26 anni moglie e madre delle vittime del duplice omicidio di Tor Pignattara, la sera del 4 gennaio.

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Ierimattina, all'alba, è scattato un blitz al Pigneto, in uno stabile occupato abusivamente in via Campobasso, a pochi metri dal luogo del ritrovamento della borsa rapinata dagli assassini di Zou Zheng di 31 anni e della figlia Joy di nove mesi. I militari hanno identificato 20 persone di cui 10 con precedenti penali, prevalentemente senegalesi, e hanno denunciato sette persone. Nell'ambito dello stesso servizio, in via Macerata, è stato arrestato un altro africano per detenzione di sostanza stupefacente e poco distante in mattinata altri tre pusher. L'altro ieri, invece, sono stati eseguiti controlli al Quadraro e Laurentino 38. Nel primo caso i carabinieri della Compagnia Casilina e delle Compagnie di Intervento operativo hanno battuto al setaccio numerose abitazioni e accampamenti di fortuna dove trovano dimora cittadini nordafricani con precedenti. Centoquindici le persone e 66 i mezzi controllati. Quattro le persone arrestate per ricettazione, furto e rapina impropria. Nel quartiere Laurentino 38, i militari della Compagnia Eur hanno complessivamente identificato 106 persone, controllato 25 persone sottoposte al regime degli arresti domiciliari e controllato 84 auto, elevato 25 contravvenzioni al codice della strada nonch‚ sequestrato 3 veicoli. Nel corso dello stesso controllo sono stati denunciati in stato di libertà due cittadini marocchini, un senegalese e due romani. Intanto, nelle ultime 24 ore, sono stati complessivamente 21 gli arresti computi dai carabinieri del Comando provinciale di Roma nel corso dell'attività di controllo del territorio che ha interessato in particolare gran parte dei quartieri romani, con particolare attenzione per quelli periferici. Ieri mattina si era pensato che fosse stata ritrovata l'arma del delitto, la pistola calibro 9 che ancora manca all'appello. Ma è stato un falso allarme. Nella zona di Tivoli, gli agenti della Questura hanno sequestrato un'arma con matricola abrasa del tipo in uso alle forze dell'ordine, con 50 munizioni. L'arma è stata trovata nei pressi di un cassonetto. È stata affidata ai tecnici della Scientifica per gli esami balistici. Né è risultato che la pistola sia stata usata la sera del 2 gennaio per gambizzare l'ex Nar e dipendente Atac Francesco Bianco, a Tivoli Terme. Nelle prossime settimane proseguirà il piano di controlli della Questura nelle diverse zone della città e della provincia anche sulla base dell'attività di analisi che la Divisione Anticrimine sta alimentando attraverso l'elaborazione dei dati. Gli investigatori sono fiduciosi. Ritengono che gli assassini di padre e figlia cinesi abbiano le ore contate. Nelle ultime ore non è scemata la polemica sulla foto di uno dei due maghrebini ricercati che sarebbe in possesso dei carabinieri ma che non sarebbe stata messa a disposizione delle altre forze di polizia.F.D.C.

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