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Saldi ultima spiaggia Negozi aperti fino a tardi

Saldi

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Pronti a scontare la merce anche fino al 50% pur di vendere e pronti anche a stare aperti, in centro, almeno fino alle 22 se i romani risponderanno positivamente all'idea di fare shopping a tarda sera. Perché la consapevolezza della stragrande maggioranza dei commercianti romani è che questi saldi di fine stagione inverno rappresentano l'ultima spiaggia. Troppi bilanci negativi, troppa merce invenduta durante il 2011. Stamattina i negozi apriranno scontando i capi di stagione del 30-40 e perfino 50% con un giorno in anticipo rispetto allo scorso anno quando i saldi iniziarono il giorno dell'Epifania. Si andrà avanti per tutta la giornata saltando la pausa pranzo e, probabilmente, anche la cena. O almeno è questa la speranza di alcuni commercianti del centro storico, in particolare di quelli su via del Corso e via Condotti. «Approfitterà della liberalizzazione degli orari chi vedrà riempire il suo negozio fino a tardi» fa sapere la Federabbigliamento-Confcommercio, che è cauta a dare cifre su quanti negozi hanno scelto già da oggi di non chiudere nel normale orario, semplicemente perché gli stessi commercianti sono ancora indecisi sul da farsi. Tutto dipenderà dalla risposta dei romani e dei turisti. Certo, almeno il 90% dei negozianti del centro storico, fa sapere la Confcommercio, rinuncerà a stare chiuso domani, giorno della Befana, e domenica 8 gennaio. La Confesercenti è più pessimista. «Le aperture, se ci saranno, saranno tutte concentrate in centro - dice Valter Giammaria, presidente della Confesercenti provinciale - ma per il momento la risposta degli associati è negativa. I costi per stare aperti oltre l'orario normale sono alti con la crisi che c'è». Non sarà facile invertire la tendenza dell'ultimo anno. Sono di ieri gli ultimi dati sull'inflazione romana che vedono un aumento del costo della vita su base annua del 3,8%, spinto da capitoli di spesa quali i carburanti, il gas e gli indumenti, mentre a dicembre, rispetto al mese precedente, i prezzi aumentano dello 0,2%. Se si svuotano le tasche dei consumatori, si sa, la prima voce di spesa a risentirne è l'abbigliamento, considerato un genere non di prima necessità. Ma i saldi non si toccano, nonostante le polemiche sui saldi anticipati e i pareri sempre presenti in questo periodo di chi tende per la liberalizzazione delle vendite di fine stagione. Le associazioni di categoria su questo non transigono. Per la Confcommercio si tratta di «un evento che rappresenta circa il 30% del fatturato annuo di un esercizio commerciale». La Confesercenti lo ha ribadito anche ieri. «I saldi vanno tutelati. Ancora di più quando ci sono periodi di crisi possono rappresentare l'unica opportunità di ripresa per il settore». Favorevole ai saldi anche la Federstrade-Cna che ieri ha firmato un protocollo con la Federconsumatori Lazio per "saldi trasparenti". In poche parole i negozi che aderiscono, sono già 3 mila ad averlo fatto concentrati in centro, espongono un bollino di qualità che li obbliga, ad esempio, a far provare la merce in saldo, ad esporre il cartellino del prezzo con la percentuale di sconto, il prezzo di partenza e quello finale, ad accettare pagamenti con bancomat e carta di credito. L'osservanza di queste condizioni presuppone dei controlli da parte della polizia municipale. L'accordo Federastrade-Federconsumatori prevede l'istituzione di un organismo paritetico per la risoluzione di eventuali controversie che possono nascere tra consumatore ed esercente, ma l'assessore al Commercio Davide Bordoni assicura che i controlli saranno intensificati durante il periodo dei saldi anche in vista delle aperture straordinarie. Secondo la Confcommercio le famiglie sono comunque pronte a spendere circa 400 euro per assicurarsi uno o più capi a prezzi scontati, cifra dimezzata dalla Confesercenti che ribadisce come la spesa che si preannuncia «è coerente con la situazione economica dell'Italia e la perdita del potere d'acquisto delle famiglie». Molto più pessimiste le associazioni dei consumatori che prevedono un calo degli acquisti per questi saldi del 20-30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In bella mostra ci saranno piumini e capi tipicamente invernali, che hanno risentito di più della crisi anche a causa del clima particolarmente mite che ha interessato la Capitale ad autunno e a inizio inverno. Già ieri passeggiando per le vie più commerciali si poteva avere un'idea di come saranno questi saldi: vetrine coloratissime e percentuali di sconto molto alte. Si punta a incuriosire il consumatore per invogliarlo naturalmente, e finalmente, a comprare.

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