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Assalto in centro Via delCorso chiusa per «troppa gente»

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Le luminarie attraggono migliaia di persone Ma i commercianti non gridano all'affare

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Viadel Corso ha registrato una tale affluenza ieri che è stato necessario estendere la normale chiusura della strada anche nella tratta largo Chigi-piazza Venezia. I bus sono stati deviati per piazza Venezia, via Cesare Battisti, via IV Novembre, via Nazionale e Traforo. Mentre sono rimasti regolari i percorsi per le linee dei minibus elettrici 117, 119 e la "shopping 1", quella gratuita. Piena anche la metropolitana: a piazza di Spagna l'altoparlante ha dovuto più volte, per tutto il pomeriggio, ripetere l'avviso di allontanarsi dalla linea gialla. Affollatissime anche le altre strade celebri dello shopping romano, da via Condotti a via Frattina fino ad arrivare ai piedi degli scalini di piazza di Spagna. Famiglie, coppie, gruppi di amici, romani e stranieri, venuti nel cuore del centro storico per quella che sembra essere la vera attrazione di questo Natale 2011, le luminarie, che per la prima volta, a Roma, diventano il simbolo delle feste. Tre milioni di led che da piazza Venezia a piazza del Popolo vanno a comporre il lungo «serpentone» tricolore: un omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia che, soprattutto i turisti, sembrano gradire molto. E via a scattare foto con i telefonini e con le macchine fotografiche. Poi ci sono i candelieri in corrispondenza dei negozi e i grandi lampadari appesi a illuminare le strade. Attrattive luminose volute fortemente dall'amministrazione Alemanno, caldeggiate dai commercianti con la speranza che servissero da richiamo per le vendite. In effetti da richiamo sono servite ma piuttosto per essere ammirate e, appunto fotografate, non per incentivare lo shopping natalizio. Almeno al momento il pensiero delle associazioni dei commercianti è uno solo, valido per tutti: «Le vendite stanno andando male». Veramente pieni sono in prevalenza i negozi del centro grandi firme, come Gucci, Fendi, Prada, pochi i romani che girano però all'interno degli atelier, sono piuttosto i turisti a portarsi via gli oggetti più esclusivi. Bene anche i mega store come H&M, Benetton, Zara, Gap, e naturalmente i «soliti», Tezenis, Yamamay. Più di cinquanta persone erano in fila ieri alla Walt Disney di via del Corso nel tardo pomeriggio. Molte di più hanno visitato la libreria Feltrinelli alla Galleria Colonna: il libro infatti resta tra i regali più gettonati per questo Natale 2011. Ma per le associazioni di categoria si tratta di numeri ininfluenti. «Per i negozi in generale è un Natale da dimenticare – sottolinea Valter Giammaria, presidente della Confesercenti provinciale – anche ieri la folla in centro ha fatto sperare ma le vendite sono andate male e rispetto allo scorso Natale c'è un calo anche del 30% in centro». «Abbiamo investito sulle luminarie e sugli addobbi sperando di incentivare lo shopping – incalza Adriano Angelini, Presidente dell'Associazione Tridente Centro Storico – ma la crisi è tanta e al momento restano un'attrattiva fine a se stessa». L'altro aspetto da considerare è la diminuzione della spesa pro capite da destinare al Natale che «è scesa – spiega Roberto Polidori, della Confcommercio Roma – quest'anno è il regalo d'occasione a farla da padrone e sono i mercatini i veri protagonisti». Non sembrano essere serviti più di tanto neanche gli sconti e le promozioni pubblicizzate a decine sulle vetrine dei negozi in centro. C'è da chiedersi però cosa sarebbe successo senza i fastosi addobbi, «sicuramente sarebbe andata peggio», risponde Angelini.

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