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Pioggia di frutta e uova, è la carica dei book bloc

La protesta degli studenti a Roma

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Erano migliaia. Gli studenti si sono dati appuntamento alle 10 alla Sapienza, per poi partire in corteo (non autorizzato) verso piazza dei Cinquecento. Qui hanno incrociato i manifestanti (autorizzati) dei Cobas. Via Cavour in pochi minuti è diventata un interminabile fiume di gente. Tutt'intorno, negozi chiusi e traffico paralizzato. Il cordone guidato dai «book bloc» ha poi sfidato la Polizia schierata in piazza Sant'Andrea della Valle, a pochi passi dal Senato: hanno mandato avanti un anziano disabile su una carrozzina, incaricato di mediare con le forze dell'ordine per convincerle a farsi da parte. Nulla da fare. Gli agenti sono avanzati iniziando ad allacciarsi i caschi. Così su di loro sono piovute uova e frutta marcia. Dopo il faccia a faccia, i ragazzi hanno fatto dietrofront per ritornare alla Sapienza, minacciando altri cortei: «Alemanno questa era solo l'anteprima, nessuna ordinanza potrà piegarci». La solita piazza di studenti e Cobas. Tutta Bella Ciao, striscioni anti-governo, bombolette spray e uova. C'erano anche gli indignatos accampati alle Terme di Caracalla. Ce l'avevano con tutti, da Monti al neo ministro dell'Istruzione Profumo passando per Alemanno, «perché il governo non può chiederci sacrifici, perché Profumo nel 2009 a Torino ha fatto caricare gli studenti, questo è quello che lui chiama dialogo, infine perché il sindaco dittatore vuole zittirci. Il fatto di sfilare, però, il fatto di aver contribuito a ritardare la firma dell'ordinanza anti-cortei, è la nostra prima vittoria». Da piazzale Aldo Moro, alla Sapienza, hanno percorso viale dell'Università, poi Castro Pretorio, piazza dell'Indipendenza. Ad ogni incrocio, clacson spiegati degli automobilisti, in tanti si sono affacciati dai finestrini gridando «vergogna». Anche perché Roma risultava bloccata già nelle prime ore del mattino: universitari e studenti delle medie, per raggiungere l'assembramento a San Lorenzo, visto lo sciopero dei mezzi hanno camminato a gruppi, tra le auto e sui marciapiedi, intasando in particolare Prati e Muro Torto. Evidentemente arrabbiati per le estenuanti attese anche coloro che, alle fermate dei bus, aspettavano le poche corse garantite. Termini, intorno alle 12, sembrava una stazione fantasma. C'erano solo i manifestanti. Nei pressi di piazza Cinquecento, come detto, gli studenti ed i Cobas si sono incontrati. La tensione si è sfiorata in via Cavour, proprio nell'arteria simbolo degli scontri del 15 ottobre scorso, quando alcuni ragazzi hanno tirato uova contro gli istituti di credito, vedi (ancora) la Cassa dei Risparmi di Rimini, «colpiamo loro come la finanza colpisce noi» e ad imbrattare con bombolette spray muri e bidoni dell'immondizia. I negozianti, per i quali il ricordo di quella maledetta giornata resta vivo, hanno iniziato la serrata. La titolare di una bigiotteria si è barricata dentro. Fuori c'era l'idraulico: «Signò, so Fabio, apra». Lui che rideva ma lei nulla. E ha aspettato che il serpentone sfilasse. Ha scelto la prudenza anche il supermercato Elite, uno dei bersagli che il 15 ottobre: alla vista del corteo, si sono chiuse in tutta fretta le inferriate. Dall'altoparlante gli organizzatori davano notizie di scontri a Milano, Torino e Palermo: «Hanno caricato i nostri compagni, ma non ci fermeremo». Poi, all'altezza dei Fori Imperiali, è partito un ordine. «Ora», ha gridato un ragazzino che non avrà avuto più di 18 anni. Altri si sono coperti il volto e messi le mascherine, hanno iniziato a correre in direzione delle camionette della Polizia. Poi un fischio e si sono dispersi. Quelli che giocavano a fare i black bloc saranno stati una ventina: giovani, giovanissimi, senza neanche l'ombra della barba. Cappuccio in testa, felpa di «Autorg», simboli anarchici, Peroni e casco a portata di mano. Quando hanno capito che la manifestazione si sarebbe conclusa senza alcuno scontro, hanno lasciato gli amici: «È' stata una pagliacciata, è inutile che dicono di voler far chissà che e poi se ne tornano a casa senza aver risolto nulla». La manifestazione è finita come doveva finire. Una delegazione del corteo, «utorizzata a spingersi fin piazza di Sant'Andrea della Valle, davanti al blocco dei blindati ha iniziato a lanciare uova e frutta marcia. Qualche minuto di tensione, poi i manifestanti hanno fatto ritorno alla Sapienza, passando per vie intasate fino ale 16, 30, quando il corteo si è sciolto a San Lorenzo.

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