Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Violò il foglio di via obbligatorio» Non doveva arrivare nella Capitale

default_image

Giovanni Caputi già nel 2008 sorpreso alla stazione Termini

  • a
  • a
  • a

GiovanniCaputi, l'indignato spagnolo in carcere per aver partecipato agli scontri con la polizia il 15 ottobre, già nel 2008 era stato fermato alla stazione Termini violando il foglio di via obbligatorio. Il provvedimento è stato emesso perché sarebbe stato considerato «pericoloso»: lo stesso anno il Tribunale di Milano lo aveva condannato per porto abusivo di armi a due mesi di arresto e 80 euro di ammenda, pena sospesa, divenuta irrevocabile nell'ottobre del 2009. Insomma, secondo quanto riportato nelle motivazioni dei giudici del Tribunale del Riesame che hanno stabilito che Caputi, difeso dall'avvocato Fabrizio Gallo, deve restare in carcere, l'indagato non avrebbe dovuto partecipare alla manifestazione degli indignati che poi si è trasforrmata in una guerriglia urbana tra il centro storico e piazza San Giovanni. «Caputi si è già, concretamente, mostrato inaffidabile quando, poco meno di tre anni fa, è stato sorpreso alla stazione Termini in evidente violazione del foglio di via obbligatorio», scrivono i giudici. Il Tribunale va anche oltre: «L'indagato lasciato il lontano luogo di residenza e lavoro (fa il pr nelle discoteche di Barcellona ndr.) e dopo una tappa in Veneto ha raggiunto Roma per esprimere la sua indignazione in maniera così spropositata e violenta. In una stagione come quella attuale caratterizzata da tensioni socio-economiche e da frequenti manifestazioni di piazza, lasciare libertà di movimento a Caputi o fare affidamento sulla sua capacità di autocustodirsi, appare un azzardo». Quindi il giovane di 22 anni, nato in provincia di Bari ma da tempo residente in Spagna, per i giudici non può tornare in libertà e non sarebbe neanche dovuto arrivare a Roma: il procedimento per la violazione del foglio di via è ancora in fase di giudizio. Nel corso dell'interrogatorio con il pm Marcello Monteleone, Caputi ha riferito di essere stato sorpreso sul treno, direzione Capitale, senza biglietto e quindi è stato fatto scendere a Vicenza. «Stavo lanciando un tubo di cartone - ha detto il ragazzo al pm il 19 ottobre scorso - contro la camionetta della polizia. Se usano la violenza contro di me...». E il pm ha domandato: «Chi ha esercitato prima la violenza?». Risposta: «La polizia». Domanda? «Cioè? Che violenza le ha fatto la polizia?». Caputi: «Ha caricato». Caputi, che è l'unico dei 12 indignati fermati per primi dalle forze dell'ordine a trovarsi ancora dietro le sbarre, ha detto al pm che altri hanno compiuto azioni più violente delle sue (lanciare un tubo di cartone fumogeno). Al riguardo il Riesame ha spiegato che «se un automobilista viene multato per aver lasciato l'auto in divieto di sosta non può chiedere all'agente della Polizia Municipale di strappare il verbale di contravvenzione perché questi non è riuscito a prendere la targa e a multare un altro automobilista passato con il semaforo rosso». Intanto è stata fissata per il 16 novembre l'udienza l'udienza del Riesame per Leonardo Vecchiolla, lo studente arrestato perché accusato di essere tra coloro che hanno assaltato un blindato dell'Arma.

Dai blog