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Proroga per Malagrotta due le nuove discariche

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Riano e San Vittorino nell'VIII Municipio i siti che resteranno aperti per 3 anni

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Ladata del 31 dicembre prossimo, infatti, potrebbe non corrispondere all'effettiva cessazione dell'attività di Malagrotta considerati i tempi tecnici necessari alla pubblicazione dei bandi e all'allestimento dei due siti. «Ho già visto la mia città sommersa dai rifiuti, non voglio vedere in quelle condizioni anche la mia Capitale»: cerca di trasmettere il senso di emergenza riferendosi alla sua città di origine, Napoli, il Prefetto Giuseppe Pecoraro. Riano e San Vittorino «sono state scelte in relazione alla quantità di rifiuti che potranno trattare e nell'intento di non individuare un solo sito che venga ancora una volta oberato da ogni genere di rifiuto». No ad un Malagrotta bis quindi. Le altre sette zone che nel corso di questi mesi hanno contribuito al toto-discarica sono state infine scartate: la cava di Pian dell'Olmo troppo piccola, Osteriaccia e Pizzo del Prete (Fiumicino) compromesse per via della vicinanza del Bambin Gesù e della viabilità già congestionata, Monti dell'Ortaccio nell'occhio del ciclone per l'inquinamento delle falde e comunque troppo vicina a Malagrotta, infine Castel Romano, escluso vista la presenza di autodromo e centro commerciale. In attesa di realizzare il nuovo impianto di trattamento dei rifiuti a Fiumicino, la scelta è quindi caduta su Quadro Alto e San Vittorino: qui confluiranno, nel giro di tre anni, 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti, «trattati» precisa Pecoraro, nello specifico 2,5 a Riano e 1 in via Zagarolo. Discariche provvisorie: l'ordinanza prevede un periodo di attività di 36 mesi. Scaduti i 3 anni, «si stabilirà un percorso che porti alla loro chiusura per realizzare uno o più impianti di smaltimento che sostituiscano le discariche romane». Intanto sulla tempistica piovono le prime critiche: «La proroga su Malagrotta è una decisione scellerata - dice Ivano Giacomelli, del Codici - Le continue proroghe non faranno altro che peggiorare una situazione, già drammatica».

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