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La famiglia: è stato uno scambio di persona

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Pocopiù di 900 metri. Dal civico 102 di via Casal Morena al bar-pizzeria Jolly di via Frascineto. Partirà alle 21, questa sera, la fiaccolata per ricordare il 18enne di Morena, freddato davanti il locale dove consegnava pizze a domicilio, come fosse un criminale. Ci saranno gli amici, gli abitanti della zona e i volontari della Croce Rossa Italiana. Ma ci saranno soprattutto sofferenza, sgomento e compostezza a sfilare tra le lanterne. «Il dolore è troppo forte. Non so come sia potuto accadere. Più grande di noi ma voglio sapere perché. Siamo qui a cercare risposte a un gesto così assurdo, ma per noi si tratta solo di un errore, di un terribile scambio di persona», dice la zia Anna, con una dignità che dovreste guardarla in volto per capire di che pasta era fatto Dodo. Perché il nipote era uno a posto. Lo ripete Antonio, il papà, ricordando quando l'ha salutato l'ultima volta: «Gli avevo detto di lasciar perdere quel lavoretto preso per guadagnare quattro soldi. Era tornato dalla piscina Comunale di Ciampino e raccontava di qualche discolo che non si tuffava proprio a dovere». «Anche la madre aveva tentato di convincerlo che non valeva la pena di trovarsi un altro impiego, seppure stagionale», riferisce Franca, una conoscente. «Come faremo? Quanto è accaduto è più grande di noi», riflette desolata la zia che lo descrive come un «ragazzo all'antica, solare, genuino e bonaccione». Intanto l'omicidio è un rebus. «Non fumava, non beveva, non spacciava e non era un bullo Dodo», dice l'amico Michele. «Me lo hanno ammazzato, non posso vivere senza di lui. Ditemi che non è vero, ditemi che è un incubo», è l'ultimo messaggio che Elisa Maura, la fidanzata, ha scritto mercoledì alle 11.39 su Facebook. Si conoscevano da adolescenti, avevano fatto il biennio insieme. Poi l'indirizzo linguisitico e commerciale aveva diviso le loro strade, riunite tre mesi fa. Chi lo conosceva lo sa. E non dimenticherà Edoardo, che il gruppo Pionieri della Croce Rossa di Ciampino vuole ricordare con una iniziativa di solidarietà dopo i funerali ai quali parteciperà anche l'amministrazione comunale, «se la famiglia vorrà», fa sapere Simone Lupi, sindaco di Ciampino: «Non conoscevo personalmente Edoardo Sforna ma lavorava presso la piscina Comunale e, a detta di tutti, era un bravissimo ragazzo, lontano da ambienti violenti. È necessario curare la sicurezza: un ragazzo che va a lavorare, non può non tornare più a casa».

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