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Si crede Rambo e tenta di violentare una donna

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L'ultima«bravata» di T.M., ventiquattro anni, è stata commessa nei confronti di J.S., romena di trentotto che per tre giorni ha subito la violenza dell'uomo. Prima con minacce di morte, impugnando due coltelli, poi tirandola per i capelli e picchiandola con un bastone di legno tanto da procurandogli un trauma cranico. Il giorno dopo la sua presenza all'esterno del container obbligava alla segregazione la povera donna. Infine, il terzo giorno, T.M. si è introdotto nel prefabbricato della vittima e, dopo averla di nuovo percossa violentemente con pugni sul capo e su tutto il corpo, urlando «Io sono Rambo, sono Rocky, adesso ti ammazzo», ha cercato di violentarla, facendole perdere i sensi. L'immediato intervento del personale di Polizia Roma Capitale scongiurava conseguenze più gravi sia nei confronti della donna che per le strutture. L'uomo infatti minacciava anche di dar fuoco ai container, ma è stato fermato dagli agenti dell'ufficio di coordinamento operativo insediamento nomadi, diretti dal comandante Antonio Di Maggio, e condotto nel carcere di Regina Coeli. Gravi i reati a suo carico: tentata violenza sessuale, violenza aggravata e continuata, lesioni personali e danneggiamento.

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