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Volevano uccidere. A vuoto il colpo di grazia

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Agenti della polizia scientifica in via Grazioli Lante nel quartiere Prati a Roma. A terra, coperto da un lenzuolo verde, il cadavere di Flavio Simmi, ucciso a colpi d'arma da fuoco

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Volevano uccidere, i sicari che l'altra sera alle 22 circa a Casal Bruciato hanno ferito il pregiudicato Giulio Saltalippi, 33 anni, dopo un inseguimento in strada conclusosi tra via Diego Angeli e piazza Balsamo Crivelli. Hanno sparato quattro colpi: a gamba, mano, addome, ma l'ultimo lo ha mancato, doveva essere il colpo di grazia alla testa. Saltalippi è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Pertini. La pistola usata dai due killer è del calibro che in questi giorni ha scritto la cronaca di sangue nelle vie di Roma. È un'arma 9x21: proiettili della stessa grandezza che la mattina del 5 scorso a Prati hanno ucciso Flavio Simmi, e all'alba del 19 gennaio al Prenestino hanno lasciato a terra il corpo di Angelo Di Masi. Per ora però resta solo una coincidenza. Per capire se si tratta d'altro ieri pomeriggio si è svolto un vertice in Procura tra il capo della Direzione distrettuale antimafia e procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, e il dirigente della Squadra mobile Vittorio Rizzi. Conoscere la storia della vittima può aiutare a stabilire il movente del delitto, quindi avvicinarsi alla soluzione del giallo. Chi è Giulio Saltalippi? A novembre 2010 era uscito di galera, avendo alle spalle un passato di rapine, in città e anche fuori. Nel 2006 era uscito di prigione grazie all'indulto, c'era rientrato per altre storie criminali e infine era stato arrestato all'inizio dell'anno sul Gra da un carabiniere fuori servizio perché, assieme al suo amico alla guida di una Ferrari, avevano speronato, costretto a fermarsi in corsia di emergenza e pestato a sangue il conducente di una Fiat 600 che occupava la carreggiata e non consentiva loro la corsa. Condanna: un anno e 4 mesi, per lesioni e violenza privata. Doveva rimanere ai domiciliari nell'appartamento dei suoi genitori in via di Villa Bonelli, alla Magliana. Ma dalla fine di giugno era evaso, tant'è che le forze dell'ordine avevano richiesto la misura cautelare in carcere. Saltalippi si era nascosto a Casal Bruciato e l'altra sera era uscito in strada. I killer lo seguivano, sapevano che si era nascosto lì? Oppure sono stati informati da qualcuno che il loro obiettivo era in strada con ai piedi scarpe aperte? I sicari sono arrivati su uno scooter Honda Sh, lo hanno visto e inseguito. La vittima se n'è accorta e ha cercato di fuggire. Inutilmente.

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