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Quando al Cafè de Paris fece irruzione la Finanza

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Nonsolo l'antico bar Chigi. Si allunga sempre di più l'elenco dei beni di pregio sequestrati alla 'ndrangheta nella Capitale. Prima di ieri, l'ultima clamorosa operazione contro la mafia calabrese è avvenuta solo venti giorni fa. I carabinieri del Raggruppamento operativo speciale hanno arrestato Vincenzo Alvaro e Damiano Villari e sequestrato due bar: «Il Naturista» in via Salaria e «Pedone» in via Ponzio Comino. Sul capitolo Alvaro fece però scalpore l'operazione dell'estate 2009 che portò a porre i sigilli al bar della Dolce Vita: il Cafè de Paris in via Veneto. Nelle stesso ore sigilli anche al ristorante George's in via Marche. Era l'ottobre del 2008 quando scattò invece l'operazione della Dia che portò alla chiusura del ristorante Alla Rampa dietro piazza di Spagna. Anche quello era un locale frequentato da politici e personaggi dello spettacolo. Non si contano, infatti, i beni e le attività sequestrati alla 'ndrangheta di grande valore, anche storico, posti al Centro di Roma. Sempre poco più di due anni fa la Dia scovò anche una società, la «Made in Italy», che svolgeva attività illecita per una 'ndrina. Aveva sede nella Galleria Alberto Sordi. Anche quella di fronte a Palazzo Chigi. Fab. Per.

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