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Società e fiducia, Renata si gioca tutto

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Pochi giorni per ritrovare gli equilibri alla Pisana, dove giovedì si discuterà la mozione di sfiducia alla presidente Polverini proposta da una parte del centrosinistra. Si comincia così già da oggi a confrontarsi non solo sul recente passato delle amministrative, che hanno riservato più di un colpo di scena, ma anche su come sviluppare l'azione politica dentro e fuori il consiglio regionale. Il primo fondamentale nodo è quello delle nomine dei vertici di aziende e società regionali. Vale a dire la vera macchina amministrativa del Lazio. Le prime spettano al Consiglio, le altre alla giunta. Alcuni consigli di amministrazione sono scaduti ma non ancora rinnovati, come Laziomar (la società che si occupa dei traghetti), Filas, Unionfidi, Bic Lazio, il Centro agroalimentare regionale (Car). Altre scadranno non appena verranno approvati i bilanci, come ad esempio Astral. In diversi casi poi si è proceduto al commissariamento, come Cotral o il curioso caso delle Ater: delle sette agenzie territoriali per l'edilizia residenziale pubblica, sono state commissariate soltanto quelle di Roma e Provincia. Il quadro tuttavia più che complesso è confuso. Ad oltre un anno dall'elezione e con i consiglieri Pdl uscenti e non ricandidati che aspettano almeno un posto in una delle società ancora amministrate dal centrosinistra non si può più attendere. Anche perché più si attende e più il quadro si complica. Per diverse ragioni. Le ultime riguardano le amministrative dove i candidati della Polverini si sono scontrati con quelli del Pdl, perdendo. Un fatto che non può non avere conseguenze sul nuovo, indispensabile, equilibrio all'interno del Pdl e tra questo e la governatrice. Uno dei motivi per i quali la prima «griglia» dell'accordo che il coordinatore regionale Piso e il suo vice Pallone avevano siglato qualche mese fa con la Polverini andrà probabilmente rivista. Solo poche certezze: il nuovo presidente dell'Astral (l'azienda che si occupa di manutenzione stradale) risulta ancora in quota ex An mentre quello dell'Asp (l'Agenzia di sanità pubblica) in quota Fi. Per l'Astral, ad oggi, viene confermato Tommaso Luzzi, consigliere uscente non ricandidato per la mancata presentazione della lista che nel 2005 prese oltre 15 mila preferenze. Problemi in vista, invece, per il nome di Fabio De Lillo all'Asp, l'ex assessore capitolino che aspetta una ricompensa non solo per la mancata presentazione del suo candidato alle regionali, Nicola Palombi, ma anche per il benservito di Alemanno. Al posto suo dovrebbe comunque andare l'escluso Palombi. Le carte in tavola però potrebbero riservare altre sorprese. La soluzione, come sempre, spetterà a questo punto non tanto al partito (che dovrà lavorare su congressi e primarie) quanto piuttosto al gruppo Pdl alla Pisana. La palla più importante da giocare spetta proprio ai 17 consiglieri Pdl. Il gruppo più numeroso che però non è riuscito sinora a portare a casa le 138 nomine di Consiglio che riguardano tutti gli Enti parco, le Ater, le agenzie di difesa del suolo, del turismo, il Corecom. La delibera giace in fondo all'ordine dei lavori del consiglio regionale da quasi due mesi. Giovedì la mozione di sfiducia metterà alla prova non solo la Polverini e la sua giunta (i numeri per la sfiducia del presidente non si raggiungeranno mai), quanto l'esistenza, la vitalità (e la dignità) del partito più importante della maggioranza di governo.

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