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Nasce lo "stalker" del turista

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Turisti giapponesi

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«Il turista è un soggetto debole e per questo va tutelato». Parte da questo principio, il vicesindaco e senatore Pdl, Mauro Cutrufo, nel parlare della proposta di legge alla quale sta lavorando da mesi che punta a fermare lo «stalker» dei turisti. Il concetto, seppure differente, è simile. E mentre scorrono ancora le immagini dell'incredibile vicenda di Fontana di Trevi e delle vergognose intimidazioni di D'Artagnan (che "per protesta" si è autolesionato in pieno giorno nella fontana davanti a migliaia di turisti) il Campidoglio tira fuori l'asso nella manica. «La proposta di legge è in fase di lavorazione e sarà pronta tra un mese - spiega Cutrufo - quello che manca, che è emerso dalle immagini del video delle Iene, è una normativa sull'intero settore dell'accoglienza al turista e che consenta alle forze dell'ordine di intervenire». La nuova legge, sulla quale sta lavorando anche il consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma, prevederà oltre alle consuete sanzioni anche l'introduzione di un nuovo reato penale. Questo per evitare che, come accaduto almeno finora nella maggior parte dei casi, un verbale di multa si tramuti in carta straccia. Non solo con la delibera «Gasperini» il Campidoglio ha chiarito che i soldi della Fontana di Trevi sono di sua proprietà, e dunque scatta il reato di furto ma si punterà a punire chi "perseguita" i turisti: ambulanti, autisti abusivi, furbetti di vario genere che campano proprio sulla fragilità di chi si ritrova in una città sconosciuta e che, molto spesso, parla una lingua diversa. E contano non solo sulla carenza legislativa ma anche sulle procedure da compiere per un'eventuale denuncia o querela. Il rischio di trascorrere l'intero soggiorno romano in caserma o in commissariato è davvero troppo alto. «Grazie a questa proposta - ha spiegato ancora il vice sindaco - si sostituisce la querela di parte e la questione potrà essere risolta in una mezz'oretta». Non solo. Il Campidoglio potrà costituirsi parte civile per gli enormi danni d'immagine che subisce la Capitale proprio per colpa degli «stalkers» del turista. Basti ricordare la vicenda del Passetto con il maxi conto di una cena per due sposini giapponesi. Un caso che ebbe risonanza mondiale, tanto da richiedere lintervento di ministro, sindaco e vice. Se ci fosse già stata la legge, in questo caso, il Comune avrebbe potuto chiedere i danni al ristoratore. Un messaggio importante, quello lanciato ieri dal Campidoglio, all'indomani dal caso di Fontana di Trevi e alla vigilia di una delle giornate più impegnative degli ultimi anni: la beatificazione di papa Wojtyla e il concerto del 1° maggio. Alle centinaia di migliaia di persone che si stanno recando in queste ore nella Capitale da tutto il mondo, occorreva dare un segnale di tranquillità: «Stanno calando da tutta Italia torme di venditori ambulanti e chi sta a Roma non si deve sentire sotto pressione - ha detto il sindaco Alemanno -. Oltre a numerose persone infatti stanno arrivando molti malintenzionati e noi faremo in modo che i pellegrini non diventino le loro prede». La proposta di legge nazionale piace anche al presidente della commissione capitolina al Turismo, Alessandro Vannini: «L'annuncio del vicesindaco va nella giusta direzione dell'accoglienza nella trasparenza su cui Roma Capitale si è finora molto impegnata. Finalmente potremo rendere la capitale una città migliore, con i suoi turisti liberi di visitare le bellezze della città senza essere disturbati da comportamenti scorretti o illeciti». Una domanda tuttavia nasce spontanea, perché alla Regione, dove proprio di recente è stata approvata la nuova legge sul turismo, nessuno si è posto non tanto il problema dei turisti a Roma, quanto di leggere almeno i «suggerimenti» dati da chi amministra la Capitale?

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