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Bancarelle vietate. L'ordinanza c'è ma non la rispettano

Mercatino

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L'ordinanza, in vigore da ieri, parla chiaro. Si legge facilmente navigando sul sito web di Roma Capitale: «Proibire ogni forma di vendita su area pubblica svolta in forma itinerante, ovvero il commercio di ambulanti e bancarelle». La legge resterà in vigore fino al 2 maggio e vale per i municipi interessati dalle celebrazioni per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Eppure non è rispettata. Per ora è ignorata. Siamo tornati tra le vie intorno a piazza San Pietro, dopo aver testimoniato l'aumento del numero di bancarelle in vista dell'evento dedicato a Wojtyla. Gli ambulanti che avrebbero dovuto togliere le tende sono rimasti dove erano. Davanti a banchi c'è il solito viavai di turisti, qualcuno si ferma, vede il rosario inscatolato con un'immagine di Giovanni Paolo II e inizia a trattare sul prezzo. Solo qualche abusivo ha l'«accortezza» di spostarsi nelle vie limitrofe a piazza San Pietro per non dare nell'occhio. Ma sono casi rari. Tutto è alla luce del giorno. Spuntano anche dozzine di donne con foulard e cappellini in mano, pronti per la vendita, che tentano il placcaggio dei pellegrini che si accodano per entrare ai Musei Vaticani. Al Terminal Gianicolo, dove inizia il sottopasso, stazionano alcuni extracomunitari con le borse griffate. Ogni tanto fiutano l'arrivo di un vigile, raccolgono la merce dentro un telo, fanno cento metri e tornano quando le acque sono nuovamente calme. Insomma, nulla sembra essere cambiato. Anzi, l'avvicinarsi del Primo maggio richiama come una calamita i venditori abusivi attorno al Colonnato. Per ora l'ordinanza antibancarella resta su carta.

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