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Logo in esclusiva alla Tod's ma senza lucro

Uno scorcio dell'interno del Colosseo a Roma

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L'accordo tra il Mibac e Diego Della Valle, siglato il 21 gennaio scorso, concede l'esclusiva per l'utilizzo del logo del Colosseo all'Associazione che la sua società, la «Tod's spa», è stata autorizzata a costituire per raccogliere quanti vogliono sostenere l'attività di restauro del Colosseo. Si legge nel documento che il soggetto promotore e la soprintendenza «concedono all'Associazione il diritto, in esclusiva - fatti salvi i diritti dello sponsor di cui al seguente articolo 4.2 - di utilizzare un logo raffigurante il Colosseo». L'accordo, firmato dal commissario all'archeologia di Roma, segretario generale del ministero di beni culturali Roberto Cecchi, concede anche «di depositare una o più domande di registrazione e di registrare, in Italia e all'estero, a proprio nome e per proprio conto, un marchio per contraddistinguere l'Associazione comprendente il Logo nonché nomi di dominio comprendenti i medesimi segni». «Il marchio - continua il testo - il Logo e gli altri segni distintivi potranno essere utilizzati, senza limitazione territoriale alcuna, dall'Associazione nonché dai suoi associati nella sola veste di aderenti all'Associazione, sulla carta stampata, nei mezzi di comunicazione e attraverso altre iniziative e attività promozionali e pubblicitarie e di comunicazione eseguite dalla stessa ai sensi del presente Accordo e del Piano di Comunicazione. L'Associazione - prosegue il testo - fatti salvi i diritti dello Sponsor, avrà il diritto di: gestire in esclusiva, l'attività di comunicazione relativa agli interventi; al fine di perseguire la propria attività istituzionale, pubblicizzare, in esclusiva, l'attività di restauro del Colosseo, anche attraverso l'organizzazione di una campagna informativa, manifestazioni, eventi, incontri, conferenze stampa, anche on site con possibilità di visita del Colosseo». Tra i diritti concessi allo sponsor vi sono l'uso della dizione «sponsor unico per i lavori di restauro del Colosseo in base al Piano degli interventi» o altra similare nonché il logo e gli altri segni distintivi dell'Associazione abbinati a quelli di «Tod's» in modo particolare durante eventi, manifestazioni e conferenze stampa organizzate per presentare in Italia e all'estero il progetto e/o il ruolo dello sponsor e la sua attività istituzionale». Lo sponsor, inoltre, potrà «utilizzare il logo e gli altri segni distintivi dell'Associazione sulla propria carta intestata e sul materiale istituzionale e inserire il proprio marchio nel retro del biglietto di ingresso del Colosseo». Troppo? Il sindaco Gianni Alemanno non ha dubbi. L'aver affidato a un privato, Della Valle, il restauro del Colosseo è la strada migliore. Anzi, l'accordo «è un esempio destinato a fare scuola». Ecco perché auspica che «altri imprenditori seguano l'esempio di Della Valle» per altri monumenti di Roma. La polemica nata in questi giorni è stata smorzata ieri in serata anche dal Gruppo «Tod's» che ha ribadito in una nota di aver nessuna intenzione di usare l'Anfiteatro Flavio a scopi commerciali durante il restauro. Non cade dunque nella logica del botta e risposta il sindaco Gianni Alemanno che, per il Colosseo, 25 milioni di euro interamente pagati da privati, parla di un autentico «miracolo». E «chi è contro questo miracolo o è matto o è un nemico di Roma: non ci sono alternative anche perché le sponsorizzazioni sono state attentamente valutate dal ministero per i Beni culturali e non saranno invasive. Noi non regaliamo il Colosseo a nessuno. Continuare a mantenere così il Colosseo è una vergogna di fronte all'umanità». Il sindaco, comunque, ha voluto chiarire che «l'esclusiva data sul Colosseo riguarda esclusivamente i lavori al Colosseo. Nessuno ha subappaltato o regalato il Colosseo a Della Valle o al suo consorzio». Un'esclusiva «legata alla giusta rivendicazione di chi opera sul restauro. Non ci saranno sul Colosseo marchi di questo o di quel prodotto, né pubblicità importanti. Si tratta di un'operazione esemplare, per la quale ringraziamo il consorzio che fa capo a Della Valle». A conforto della parole di Alemanno, il Gruppo «Tod's» ha ribadito che non c'è «nessuna possibilità che il Gruppo Tod's utilizzi il monumento a fini pubblicitario-commerciali, nè in via esclusiva né in altro modo», si legge nella nota. Tutt'altro: «Esiste invece un accordo nel condividere con il Mibac una strategia di comunicazione, durante il periodo del restauro, volta a proteggere l'immagine del Colosseo, quale simbolo della cultura italiana e del patrimonio artistico del nostro Paese, e a fare in modo che la sua immagine non sia svilita da interventi di puro stampo commerciale (proprio a evitare che possa capitare di trovare affissa al monumento la gigantografia di un'automobile)». O un paio di scarpe.

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