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Il Campidoglio, Roma

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La quadra sui nomi per la nuova giunta sarebbe stata trovata. O quasi. La giornata decisiva infatti è quella di oggi quando la «bozza» di programmi e nuovi assessori verrà ulteriormente limata per la conferma finale che dovrebbe arrivare domani. Il vertice in Campidoglio tra il sindaco Alemanno, il vice sindaco Cutrufo, l'assessore alla Casa Antoniozzi, il capogruppo Pdl, Gramazio, il presidente del Consiglio comunale, Pomarici e i coordinatori laziali e comunali del Pdl, Piso, Pallone e Sammarco, è durato più di tre ore. Meno lunga la successiva riunione con tutti i consiglieri capitolini di maggioranza. Le consultazioni sono comunque partite. E già portano alcune novità. Per quanto riguarda gli uscenti sarebbero confermate le indiscrezioni della prima ora sugli assessori all'Ambiente, Fabio De Lillo e alla Mobilità, Sergio Marchi. Mentre si prevede un ridimensionamento delle deleghe dell'assessore alla Scuola, Laura Marsilio e di quello al Personale, Enrico Cavallari. Tutto da sciogliere il nodo dell'Urbanistica. Marco Corsini, infatti, potrebbe «salvarsi» ma anche le sue deleghe potrebbero subire qualche modifica. Tutti dettagli questi ancora da definire ma che risultano strategici per decidere tra i «nuovi» chi farà cosa. Più certezze (ma nessuna conferma) per Marco Visconti ai Trasporti, anche lui come Marchi vicino al sindaco. Antonello Aurigemma invece andrebbe a rappresentare il Laboratorio Roma all'Ambiente. Tasselli che però aspettano lo scioglimento di un altro nodo. Dino Gasperini, delegato del sindaco al centro storico in quota Sammarco è dato in pole position per un ingresso in giunta. Un ruolo che però sarebbe contrastato da una parte del Pdl e che rischia di incrinare i rapporti (ancora non idilliaci) con l'Udc. Gasperini, eletto con il partito di Casini e passato poi nel Pdl, se diventasse assessore dovrebbe dimettersi dal consiglio comunale e dunque lasciare il passo al primo dei non eletti dell'Udc che arriverebbe così a quota tre consiglieri. Per questi motivi sul tavolo della trattativa sarebbe finito il presidente dell'Assemblea capitolina, Marco Pomarici. Sempre in quota Sammarco, diventerebbe assessore e lascerebbe lo scranno presidenziale a Gasperini. Per quanto riguarda invece il ridimensionamento delle deleghe, Lavinia Mennuni potrebbe ad esempio affiancare la Marsilio sulle politiche per la famiglia. Così come lo «spacchettamento» delle deleghe urbanistiche potrebbe interessare o Gasperini o Visconti. L'ingresso de La Destra, invece, sarebbe ancora oggetto di trattativa. L'ipotesi, sempre più accreditata di conferire «solo» una delega al capogruppo Rossin avrebbe fatto infuriare Storace che ha ribadito a mezzo stampa, pubblicando anche sul blog il discorso del sindaco che parlava esplicitamente di un ingresso in giunta del partito di Storace. Questione, questa, che resta aperta. Non è poi da escludere un colpo di scena finale. Nelle trattative per la nuova strada ci sarebbero finiti infatti gli «esclusi» dalla Regione. Vale a dire tutti quei consiglieri regionali che non hanno partecipato alle elezioni per la mancata presentazione della lista Pdl su Roma e Provincia. «Big» come Prestagiovanni, Luzzi, Maselli, Saraceni potrebbero «rientrare» sulla scena politica diventando assessori di Roma Capitale, considerando che le trattative per le nomine alle aziende regionali con la Polverini avrebbero subito l'ennesimo stop. Il partito, intanto si mobilita intorno al sindaco. Ieri una lettera sottoscritta da tutti i consiglieri della maggioranza ha ribadito il sostegno «all'opera di riforma e cambiamento intraprese anche attraverso un nuovo e più funzionale assetto della giunta». I firmatari condividono poi con il sindaco «la scelta di rilanciare l'azione amministrativa per aprire una nuova stagione di governo della Capitale». È poi il sottosegretario Andrea Augello a parlare di un documento con cui il nuovo passo della giunta Alemanno verrà rappresentato. Uno scatto d'orgoglio per dare un segnale forte di discontinuità ai cittadini - dice Augello - dopo lo scandalo della parentopoli nelle municipalizzate capitoline».

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