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Braccio di ferro Gianni-Renata, altro round

Renata Polverini e Gianni Alemanno

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Si incontreranno oggi. E di cose di cui parlare ce ne sono. Eccome. Nonostante entrambi ieri abbiano smorzato le polemiche, la presidente del Lazio, Renata Polverini e il sindaco Alemanno hanno più di un argomento sul quale confrontarsi. E sul quale trovare una mediazione per risolvere alcuni nodi strategici. Si parte dal bilancio regionale, nel quale i finanziamenti per Roma Capitale sono pari a zero. Una manovra affatto gradita al Campidoglio che forse troppo spesso si ritrova a dover combattere più con la Polverini che con il presidente della Provincia di centrosinistra, Zingaretti. «Nessuna divergenza con Alemanno», ha sostenuto sicura la presidente del Lazio, Renata Polverini. «Non c'è nessuna tensione - ha invece commentato a distanza il sindaco capitolino - Non so esattamente cosa è successo durante l'approvazione del bilancio regionale. Chiaramente a bilancio fatto valuteremo insieme le ricadute su Roma dal punto di vista economico». La partita è tutta aperta e non riguarda solo le risorse per il 2011. Sul tavolo il nodo Malagrotta, oggetto prioritario dell'incontro di oggi tra la Polverini e Alemanno. Entro fine anno infatti il sindaco si era impegnato a comunicare il sito alternativo alla discarica di Malagrotta. Un punto cruciale, quello dei rifiuti, per l'equilibrio dei rapporti tra Regione e Campidoglio. Così come la riforma di Roma Capitale. La bozza del secondo decreto che conferisce nuovi poteri alla città è fermo da mesi alla Pisana, eppure dovrebbe concludere tutto il suo iter entro maggio, pena la decadenza. Risorse, poteri, piano rifiuti. Una prova di forza per il centrodestra che governa Regione e Comune da non sottovalutare e che, a seconda dell'esito, potrebbe sconvolgere ancora quell'equilibrio interno al Pdl già minato dalle regionali del 2010 e dalla nascita del terzo polo. La questione, insomma, oltreché economica è soprattutto politica. A far salire la tensione nei rapporti (mai idilliaci tra primo cittadino e governatrice, e tra quest'ultima e il Pdl) anche la complessa (e irrisolta) questione delle aziende regionali. L'accordo sulle nuove nomine che avrebbero definitivamente risolto il nodo degli esclusi dalla lista regionale Pdl di Roma e provincia è saltato nuovamente. Tra le cause anche la vicenda «De Balzo». Le dimissioni dei consiglieri della Lista Poverini, Gatti e Palmieri dalla commissione Lavori pubblici, presieduta dal consigliere Pdl che ha avuto problemi di giustizia per la vicenda rifiuti, non è stata affatto gradita dal Pdl, così come dalla Lista Polverini e dagli alleati. A parte l'Udc, indicata come destinataria dell'ambita presidenza. Una matassa insomma che si ingarbuglia sempre di più soprattutto per Alemanno nel suo doppio ruolo di sindaco della Capitale e di punto di riferimento ormai imprescindibile per il Pdl locale e non solo. I nodi Polverini-Alemanno sembrano essere venuti al pettine. Tutti insieme: rifiuti, risorse, Roma capitale, nuovo equilibrio di partito e tra istituzioni. E il tempo dei buoni propositi è scaduto da un pezzo.

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