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Aiuole come cassonetti Ostia vince in sporcizia

Gli spazi verdi di via Ermanno Carlotto

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Aree verdi come discariche, aiuole come secchioni dell'immondizia. Sul lungomare di Ostia è emergenza rifiuti. Gli spartitraffico, piccole oasi di vegetazione tra l'asfalto delle strade, sono invasi da ogni genere di immondizia. È difficile anche attraversarli. Impossibile non calpestare buste, bottiglie e cartacce. Qui l'Ama non c'entra: la gestione e la manutenzione è affidata al Servizio Giardini del XIII Municipio che però non è in grado, a causa di carenza di organico e mezzi, di intervenire adeguatamente. La situazione peggiora di giorno in giorno e la triste equazione «Ostia come Napoli» inizia ad essere un incubo reale per gli abitanti lidensi. «È davvero una vergogna - denuncia Debora, una mamma che accompagna la figlia all'asilo - L'immondizia è ovunque, non si riesce più nemmeno a camminare». Una delle aiuole più sporche è in via Ermanno Carlotto. «Ogni volta che mi affaccio dal balcone mi prende lo sconforto - dice Sergio, residente in uno dei palazzi con vista sullo spartitraffico - Da tanto tempo nessuno interviene per pulire. Capisco le difficoltà di un organico ridotto ma non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze».   Adriano ha visto crescere il quartiere, la sua accusa è forte: «Credo che il problema debba essere risolto all'origine. Servono più controlli e multe severe. Non è accettabile che queste aree verdi, nate per abbellire la città, siano ormai utilizzate da persone maleducati come cestino dei rifiuti. Sono piccole discariche tra le vie cittadine. È vergognoso che nessuno intervenga per tutelare il decoro urbano». Anche gli esercizi commerciali pagano un degrado ormai al limite della sopportazione. «La sporcizia è un freno per le passeggiate dei cittadini che se possono scelgono altre zone - racconta Emiliano di Ottica Vision - Quindi anche il nostro lavoro ne risente». Cosa risponde il Servizio Giardini? Mario Rufini, responsabile nel XIII Municipio, lancia l'allarme sui mezzi a disposizione.   «Siamo in grande difficoltà. Il personale è composto da 8 persone che dovrebbero assicurare una gestione di 900mila metri quadri di aree verdi e 150 chilometri di alberatura stradale. Inutile dire che è impossibile. Per di più - spiega - abbiamo a disposizione solamente due mezzi operativi con un piccolo cassone. Il materiale di risulta dobbiamo depositarlo nella discarica di Malagrotta e ogni volta siamo costretti a fare molti viaggi. Così, oltretutto, aumentano i costi e si perde tanto tempo. L'unico camion di grandi dimensioni, un Iveco OM 110, è in riparazione. Immatricolato nel 1976 è già un miracolo che funzioni ancora. Facciamo il possibile ma in queste condizioni non possiamo garantire un servizio tempestivo ed efficiente».

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