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Dati sulla lista d'attesa, sulle assunzioni delle educatrici, sul ricorso a strutture private, sui costi.

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Valea dire alla Cgil che ieri ha presentato un «dossier» sugli asili nido comunali. Assessore Marsilio, il sindacato lancia l'allarme: 8mila bimbi fuori dai nidi, vale a dire il 45% delle richieste. «I dati della Cgil sono falsi. La lista d'attesa, per la prima volta da anni è scesa sotto gli ottomila bambini e in appena due anni di mandato abbiamo creato oltre 4 mila nuovi posti. La lista poi, che conta 7.558 bambini scenderà già nei prossimi giorni a 7.131 con i nuovi 427 posti che saranno disponibili con l'apertura di quattro nidi pubblici». La Cgil, così come l'opposizione, punta il dito anche sulla nuova gara per i nidi privati e per il costo stimato di 500 euro al mese a bambino. Una cifra troppo bassa, secondo loro. «Gli asili in concessione verranno affidati tramite un bando europeo e su un modello già utilizzato in molti altri comuni italiani, che prevede l'assegnazione dei locali da parte del Comune e una spesa di 500 euro a bambino a fronte dei 716 euro degli asili nido in convenzione, in cui la spesa delle utenze e dei locali è totalmente a carico dei privati. Scelta che abbiamo ritenuto più rispondente ai criteri di qualità e di trasparenza rispetto a quella della giunta Veltroni che, nel tentativo di diversificare le forme gestionali aveva affidato direttamente a Farmacap cinque strutture comunali, allo stesso costo erogato per i nidi privati in convezione». E sul personale? Ci sono educatrici che aspettano l'assunzione da oltre due anni e invece ne verranno assunte altre fuori concorso. «Nel 2009 abbiamo assunto 46 educatrici e altre 50 entreranno a settembre. C'è poi una scadenza già concordata del 2012, anno nel quale verrà esaurita la graduatoria. Trovo grave e anche scorretto che un sindacato assuma un atteggiamento simile quando è in corso il tavolo della trattativa per definire ancora dettagli e novità nel settore scolastico, così come l'introduzione del quoziente familiare». Sus. Nov.

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