Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Massimiliano Vitelli Se esistesse una versione del gioco del Monopoli ambientata a Roma, vie, vicoli e piazze sarebbero alternate non a stazioni e passaggi a livello ma a passi carrabili.

default_image

  • a
  • a
  • a

Untempo era il Comune di Roma a rilasciare il cartello al richiedente, debitamente compilato con il numero di concessione e la data di rilascio. Oggi, a causa della «devolution selvaggia» per la quale è sempre più il cittadino a gestire autonomamente atti e certificati, l'oggetto del desiderio si acquista dal ferramenta. Il risultato, come nella migliore tradizione italica, è un vastissimo numero di cartelli «abusivi». Centinaia di affissioni, infatti, risultano sprovviste del numero di concessione. Questo perché, semplicemente, non esiste. L'iter burocratico da seguire, gravato dai costi da sostenere, suggerisce la solita scappatoia «facilona» all'italiana. Pochi euro investiti, massimo risultato. Ad incoraggiare i «furbetti del cartellino» è anche la pressoché totale assenza di controlli da parte della Polizia Municipale. La conferma arriva dall'Ufficio Tecnico Segnaletica Stradale. «L'altissimo numero di cartelli "falsi" - dichiara una agente - ed un organico insufficiente non permettono un vero monitoraggio del fenomeno. Solamente su esposti diretti dei cittadini viene effettuata una verifica». Ma cosa si dovrebbe fare per essere in regola? Prima di tutto recarsi all'Ufficio Tecnico del Comune di Roma per richiedere la modulistica. Ecco il primo costo, 14,62 euro di marca da bollo a cui vanno aggiunti 21,38 euro dovuti a «vario titolo». Poi c'è la documentazione da allegare alla richiesta. Un'infinità di atti tra cui planimetrie, fotografie del prospetto dell'edificio, certificati catastali ecc. Poi il sopralluogo da parte della Polizia Municipale con il nulla osta. Quindi l'intervento dei tecnici e operai del Comune di Roma che effettuano eventuali lavori al marciapiede. A conclusione il tanto desiderato, in questo caso autorizzato, cartello di «Passo Carrabile». Ma da questo istante inizia però a lavorare la clessidra del tempo che segnalerà, ogni anno, il momento di pagare la COSAP (Canone Occupazione Spazi e Aree Pubbliche). Davvero scoraggiante. I ferramenta, intanto, comunque, aumentano le ordinazioni.

Dai blog