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Alla fine il bamboccione converrà tenerselo davvero in casa.

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Esì, perché il primo fondamentale obiettivo del nuovo coefficiente è quello di agevolare, sotto forma di sgravi di costi e di tributi, le famiglie. Tra le novità più importanti l'innalzamento della soglia dei provvedimenti a favore «per i figli fino a 24 anni compiuti». Una presa di coscienza, più che d'atto, di una società radicalmente diversa rispetto ai vecchi parametri Isee ad oggi utilizzati per tutti i servizi pubblici, dai trasporti alla scuola. Interessante, poi, l'emendamento proposto dal capogruppo di Amore per Roma Gilberto Casciani che introdurrà, se approvato, cure mediche e rimborsi per mutui tra i criteri di gravosità finanziaria del nucleo familiare. Le polemiche politiche sono comunque già cominciate prima ancora dall'avvio del dibattito previsto per questo pomeriggio. Applicando il quoziente familiare nel campo più delicato come quello degli asili nido, e che prevede giustamente sgravi per chi ha più figli, viene da sé che chi ne ha uno o due (la maggior parte delle famiglie) dovrà pagare di più. Ecco allora che il Pd chiede a gran voce dei chiarimenti perché se così fosse il ritiro della delibera che prevedeva proprio l'aumento delle rette degli asili nido sarebbe una beffa. E potrebbe non essere l'unica...

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