Caro Direttore, giunta al mio terzo anno di studi vorrei fare una riflessione su uno dei problemi principali dei giovani universitari di Roma: il costo e la qualità degli affitti.
Lamia esperienza è esemplare: ho vissuto per un anno in un appartamento con altre 7 persone. Pur condividendo la stanza, il prezzo complessivo era più di 600 euro; di contratti per studenti nemmeno l'ombra e quando infine mi sono trasferita la padrona di casa ha decurtato la caparra. Mi domando: come intende agire il Comune? Affitti in nero e prezzi esorbitanti rendono la vita dura a chi non ha i soldi o l'ingegno di barcamenarsi nel marasma degli affitti universitari. È doveroso ricordare quanto i giovani fuorisede portino ricchezza e vita alla città, che la città dunque ricambi il favore. Federica Nardi studentessa di economia
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