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Lumi e lampadari rinascono con la magia del cristallo

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Lampadari,lumi da tavolo, torciere, plafoniere e appliques di ogni forma, colore e età trovano spazio nella galleria Bilenchi 900 a via della Stelletta, a due passi da Montecitorio. La proprietaria Daniela riporta in vita oggetti di grande valore affettivo e in molti casi economico, destinati altrimenti all'oblio in qualche cantina. Una passione che Daniela ha ereditato dalla sua famiglia: «Mio padre Petronio era un intagliatore e mio nonno lavorava nelle vetrerie a Colle Val d'Elsa - dice la proprietaria - sin da bambina vedevo passare davanti ai miei occhi oggetti splendidi, di tutti i colori. Così è nata la mia passione per il restauro». Un lavoro paziente, quello del restauratore, che a volte può durare anni, come nel caso di uno splendido lampadario del '700. «Per quello ci sono voluti dieci anni di ricerca delle singole pietre nei più diparati mercati d'antiquariato». «Per trovare ogni mandorla (i pendenti in vetro dei lampadari) bisogna girare molto - continua Daniela - e anche se sfugge allo sguardo di chi non se ne intende, ogni pendente ha una forma e una gradazione diversa. Questo rende così difficile la ricerca». Un mestiere che richiede un fine gusto per l'arte e una grande esperienza. «Ormai riesco a capire il valore degli oggetti anche se sono grezzi o quasi distrutti - dice soddisfatta Daniela - alcuni li ho letteralmente resuscitati, come questa lampada composta da foglie verdi, lilla e rosse a tonalità diverse». E il risultato si vede. La lampada è stupenda, non sembra essere passata per le mani di un restauratore. «Quando l'hanno portata si reggeva letteralmente sui cerotti, è stato un lavoro duro e snervante, ma ora si può dire che è un gioiello unico nel suo genere». Daniela è inoltre una vera giramondo, ha restaurato in Brasile, Cina e molto spesso in Francia. «Spesso mi chiedono di riparare oggetti all'estero. A volte è un piacere, in Francia c'è un vero culto per il restauro artistico e si trovano delle "chicche" di rara bellezza». E pensare che più di una volta ha pensato di chiudere bottega: «Sono stata vicina a fare le valigie e andarmene, i costi di gestione sono alti, anche se i clienti non mancano. Non sono di facili sentimentalismi, ma la mia è una passione dura a morire».

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