Stipendio d'oro a Montaguti Il pm lo vuole alla sbarra

«Stipendi d'oro», a rischio processo l'ex rettore dell'università la Sapienza, Renato Guarino, e il direttore generale del Policlinico Umberto I, Ubaldo Montaguti. Alla sbarra potrebbero finire altri quattro indagati, coinvolti nell'inchiesta sulla gestione del più grande ospedale romano, relativamente agli stipendi e ai trattamenti economici. Le accuse vanno, a seconda delle posizioni processuali, dall'abuso d'ufficio, al falso, dalla truffa fino al peculato. La procura, nel corso degli accertamenti sull'Ateneo «La Sapienza», ha avviato anche una serie di indagini sull'università Tor Vergata, che ancora non sono concluse, tanto che i pm hanno deiciso di stralciare questo filone per portarlo avanti parallelamente. Insomma, nel mirino dei magistrati sono finiti i vertici dei più grandi atenei della Capitale, soprattutto gli stipendi che negli anni scorsi sono stati percepiti dai dirigenti. Per quanto riguarda la vicenda de «La Sapienza», il procuratore aggiunto Maria Cordova, ha contestato, a Guarini e Montaguti, il contratto - stipulato il 15 luglio 2005 e della durata di cinque anni - con cui si affidava l'incarico di direttore generale dell'Umberto I a Montaguti con un trattamento economico superiore di 52.063 euro rispetto a quanto previsto dal decreto del presidente del Consiglio 502/05 e cioè con un compenso annuo di 207 mila euro anziché di circa 154 mila euro con un incremento fino al 30% anziché del 20% per il conseguimento dei risultati di gestione e degli obiettivi. «L'accusa sostiene, in modo che peraltro ritengo del tutto infondato, che tale misura violerebbe il tetto massimo stabilito dalla norma», ha detto l'avvocato Alessandro Gamberini, difensore di Ubaldo Montaguti. Montaguti e Guarini sarebbero indagati dello stesso reato in concorso proprio in relazione alla loro nomina. All'ex rettore poi è contestata anche la falsità ideologica e la truffa in concorso con l'allora direttore amministrativo dell'Ateneo, Carlo Musto D'Amore.