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Lunedì s'inaugura in via della Moletta la Sala Crisi del Comune.

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Lunedìci saranno tutti, tecnici e politici, compresi il comandante della Municipale Angelo Giuliani e il generale Mario Mori, capo del dipartimento per le Politiche della Sicurezza, sotto braccio al delegato del sindaco, Giorgio Ciardi. Ciardi, protagonista nei mesi scorsi di scorribande verbali e scenate di gelosia sul ruolo e l'operato del generale, da pochi giorni ha trovato posto in tre stanze degli uffici di via San Marco diretti dall'ex-prefetto. Riconciliazione? Mori, il cui futuro all'interno della macchina amministrativa sembrava in bilico dopo l'arrivo di Alfredo Mantici - che dovrebbe diventare capo di gabinetto del sindaco - lunedì ci sarà. La presenza di Mori nelle nuove sale di via della Moletta ha una doppia lettura: rivendicare il lavoro fatto in questi mesi dai suoi uomini e non permettere a qualcun'altro di indossare un cappello troppo grande per la propria testa. Nella Sala Crisi, infatti, per ora c'è solo il sistema di videosorveglianza, le famose 5mila telecamere attivate dal team di Mori. In queste stanze troverà poi posto il Sirs (Sistema Integrato Roma Sicura), cuore della Sala Sistema, la cui piattaforma è stata realizzata in via San Marco con 40mila euro. Ma il Sirs non è niente senza un cervellone in grado di analizzarne i dati e creare in tempo reale le mappe del rischio in città. E per far questo serve un milione di euro e un rinvio dell'uscita di scena del generale.

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