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Salta in aria per la bombola del gas

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I vigili del fuoco sul luogo dell'esplosione

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 Un forte boato, fumo e fiamme altissime. Ieri, dopo le 10,30 in via Scarpanto 47, a Val Melaina, una forte esplosione ha distrutto un appartamento. Gravissima la donna che vi abitava, R. R. di 29 anni. Ad accorrere immediatamente i vigili del fuoco del reparto Nomentano con 5 mezzi e gli agenti del commissariato Fidene-Serpentara. È la seconda esplosione in zona per colpa del gas domestico: il 27 novembre del 2001 in via Ventotene, a pochi metri da via Scarpanto, in un'esplosione causata da una fuga dalla fornitura Italgas, persero la vita 4 vigili del fuoco e altre 4persone. L'appartamento esploso ieri però era rifornito da bombole di gas liquido. «L'esplosione non mi ha danneggiato casa, ma ha spostato il mio letto di 30 centimetri: una parete della mia camera confina con l'appartamento dove c'è stato il botto – racconta Annunziata Ottavino – Per fortuna i panni che avevo steso alla finestra erano ancora bagnati altrimenti li avrei trovati bruciati. Una vicina mi ha raccontato che dalla sua finestra ha visto la ragazza che si trascinava carponi dopo l'esplosione. Le ha detto "che fai li, vai alla porta e scappa"». I vigili del fuoco hanno trovato la giovane priva di sensi, a poca distanza dall'ingresso. Altre testimonianze parlano di invocazioni di aiuto poi il silenzio. La ragazza è stata soccorsa all'ospedale Sandro Pertini dove è ricoverata, intubata e in gravi condizioni. «Siamo salve per miracolo – dice Maria Nicastro con una sua amica – Stavamo andando a fare la spesa e siamo passate davanti all'ingresso di quell'appartamento un paio di secondi prima del botto». «Sembrava una bomba - sottolinea Marina Magrini, residente nel complesso - Ho pensato a qualche disgraziato che aveva messo una bomba. La ragazza l'ho incontrata spesso, incrociandoci ci si saluta, sempre sorridente». L'appartamento della giovane è stato devastato quasi completamente. Suddiviso in due livelli, le fiamme hanno colpito tutto il piano terra, bruciando poi il vano scala per il piano superiore: le lingue di fuoco sono salite verso l'alto come per un «effetto camino». Infissi e tende sono stati proiettati a metri di distanza, nei giardini condominiali. Ad analizzare la scena la polizia scientifica che dovrà esaminare le bombole del gas. Solo dopo si potrà sapere se i due contenitori sono stati manomessi prefigurando un tentativo di suicidio, oppure se si tratta di un incidente» certo è che il piano terra si era saturato di gas. A quel punto è bastato tentare di accendere una luce, o una candela – la donna ha come hobby il confezionamento di candele – ed ecco scatenarsi l'inferno. «Qui, in altri appartamenti, utilizzano le bombole - continua Annunziata Ottavino - Una volta o l'altra ci toccherà davvero saltare per aria».

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