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È arrivato il body scanner

Una donna si sottopone al controllo del body scanner all'aeroporto di Fiumicino

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Ha preso il via dall'aeroporto di Fiumicino la sperimentazione del primo body scanner in Italia. Il Terminal 5 del Leonardo da Vinci, da dove partono i voli per l'America e le destinazioni «sensibili», nelle prossime settimane (tra le 4 e le 6) sarà dotato dell'apparecchio di sicurezza in grado di rilevare la presenza di materiali e sostanze pericolose (liquidi, esplosivi, stupefacenti) che i normali metal detector non possono individuare. I passeggeri decideranno volontariamente se sottoporsi al body scanner, che consiste in una cabina aperta sui due lati opposti e dotata di monitor. In caso di rifiuto, saranno ispezionati con un controllo manuale. A regime, saranno invece esclusi solo i viaggiatori con protesi esterne. Presenti ieri mattina al Terminal 5, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, e il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che hanno voluto testare personalmente il body scanner, fugando ogni dubbio riguardo alla pericolosità del macchinario. «È stato istituito un comitato interministeriale (Cisa, ndr) per valutare lo stato di rischio – ha spiegato Fazio - Il macchinario radia emissioni elettromagnetiche a bassa frequenza, che non hanno effetti nocivi sull'uomo. La commissione ne sta valutando anche un secondo tipo che si basa sul rilevamento di onde millimetriche emanate da corpo e vestiario». Anche «la privacy è tutelata», ha aggiunto il ministro Matteoli. L'immagine sul video è una sagoma stilizzata che non evidenzia il corpo del passeggero. Contrarie alla sperimentazione, le associazioni di consumatori come l'Adoc: «Non siamo cavie. Gli esperimenti non devono essere condotti sulle persone». Per il Codacons, invece, «non esistono studi che dimostrano che queste onde non hanno effetti sulla salute». Alfredo Siani, presidente della Sirm (Società italiana di radiologia), ha voluto rassicurare gli utenti: «Le radiazioni sono talmente basse da non risultare pericolose». Anche sul piano psicologico «gli italiani non subiranno contraccolpi» ha spiegato Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi. Il body scanner da 150mila euro (prodotto dalla L-3 Security & Detection Systems) è già in uso in America e da poco anche in Olanda.   L'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) ha 2 milioni di euro per l'acquisto dei macchinari, se la fase di sperimentazione (che includerà a breve anche Milano Malpensa e Venezia) dovesse risultare efficiente per risparmio di tempo e incremento di operatività. «Siamo un Paese all'avanguardia nella sicurezza» ha detto il prefetto Rodolfo Ronconi, direttore centrale dell'Immigrazione e della polizia delle frontiere. Soddisfatti anche il presidente e il direttore generale dell'Enac, Vito Riggio e Alessio Quaranta. Per l'amministratore delegato di Adr, Guido Angiolini, è «un sistema di elevata professionalità».

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