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Come Villa Fulvia: beffati due volte dall'ex Ikt

Proteste a Villa Fulvia (Foto Gmt)

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Villa Fulvia non è più da sola. Si allarga la protesta degli «orfani dell'ex Ikt», i pazienti presi in carico su richiesta della Regione da altre case di cura nel 2006, dopo la chiusura dell'Ikt per la nota vicenda di lady Asl. Ma l'ultimo decreto regionale 99/09, che ha tagliato i fondi per il 2010, sta mettendo in crisi la continuità dell'assistenza e delle terapie e l'occupazione. Ieri sera a Villa Fulvia, a via Appia Nuova, a Quarto Miglio, insieme al comitato di genitori dei 200 bambini con gravi disabilità neurologiche e motorie c'erano anche le famiglie dei pazienti di altre strutture («La nostra scuola», La cooperativa Didasco e la Comunità Capodarco) per un incontro con la direzione della casa di cura, nonché con i responsabili delle altre strutture sanitarie operanti sul territorio di competenza della Asl RmB e che esplicano la loro assistenza a favore dei pazienti ex Ikt. C'era anche il presidente del consiglio del X Municipio, Rocco Stelitano che «presenterà un mozione».   I rappresentanti del Comitato hanno espresso «tutta la loro preoccupazione per il mancato adempimento da parte della Regione Lazio di tutte le promesse più volte avanzate di regolarizzare la situazione dei pazienti Ikt in tempi brevi, preoccupandosi diversamente essa Regione di sanare altre situazioni critiche ed ignorando invece, la vicenda Ikt». I rappresentanti delle strutture sanitarie presenti (Villa Fulvia, Capodarco, La Nostra Scuola, Didasco) hanno ricordato tutto «l'impegno profuso per ottenere dalla Regione Lazio l'emanazione di quei provvedimenti che possano garantire soprattutto la continuità assistenziale nei confronti dei pazienti ex Ikt (soprattutto dei minori colpiti da gravi patologie invalidanti) ed anche la sicurezza dei posti di lavoro per gli operatori, oggi preposti alla cura dei predetti pazienti». E pur ribadendo il loro impegno finalizzato ad ottenere la regolarizzazione della precaria ed incerta situazione in cui esse vivono, hanno però precisato che «qualora la Regione dovesse dimostrare il suo disinteresse alla soluzione del problema, si vedranno costrette loro malgrado a sospendere la loro attività assistenziale nei confronti dei pazienti ex Ikt». Martedì sit-in alla Pisana.  

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