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Umberto I, l'appaltone costa di più

Cantieri e lavori di ristrutturazione dell'ospedale (Foto Gmt)

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Stringono i tempi sul maxi appaltone per l'affidamento ad un unico gestore di alcuni dei principali servizi del Policlinico Umberto I. La delibera del direttore generale infatti scade il 31 dicembre, così come la proroga dei contratti delle imprese che svolgono quegli stessi servizi che ora si vorrebbero affidare in global service. Il bando di gara, ricordiamo, prevede l'affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione ambientale, noleggio e lavaggio biancheria e divise del personale, confezionamento e distribuzione di pasti, manutenzione aree esterne, fornitura prodotti alimentari e di materiali di consumo per distributori igienici, per la durata di nove anni per un importo di circa 24 milioni di euro. In totale si tratta dunque di un «appaltone» di oltre 2 miliardi di euro. Sulla vicenda, il senatore Pdl, Domenico Gramazio aveva già presentato un'interrogazione ai ministeri dell'Economia e del lavoro e delle Politiche sociali. Ora, «riproporrò immediatamente l'interrogazione - sostiene Gramazio - per fare chiarezza su questa vicenda». Nell'interrogazione, oltre a porre seri dubbi sui requisiti richiesti nel capitolato d'appalto, i quali escluderebbero a priori le imprese che attualmente svolgono quei servizi, si fanno anche i conti su quanto si spende attualmente e su quanto si andrebbe a spendere con l'affidamento in global service. Complessivamente si spendono circa 21 milioni l'anno, a fornte della base annuale del maxi appalto di 24 milioni, ai quali occorre aggiungere la cifra di circa 200 mila euro per gli oneri per la sicurezza. «Il maxi appalto al Policlinico Umberto I - ha commentato il consigliere regionale Pdl, Tommaso Luzzi - rappresenta soltanto una spesa folle, confermando la pessima gestione dell'attuale Direttore Generale Ubaldo Montaguti». Infine, sul maxi appalto il Tar del Lazio avrebbe già espresso più di una perplessità, mentre se la procedura dovesse andare avanti, certamente dovrà dire la sua anche la Corte dei Conti.

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