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Capitale segreta tra i simboli della massoneria

Piazza Venezia

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Roma caput mundi, città di leggende, miti, misteri millenari. La storia dell'Urbe è intessuta di archetipi della cristianità, simboli massonici e presenze templari. Aspetti poco conosciuti che compongono, pietra su pietra, un grande edificio di significato occulto e di messaggi sapienziali. Di questo e di molto altro ancora si è parlato al convegno «Roma, tremila anni di storia e di misteri», organizzato dalla Gran Loggia d'Italia degli «antichi liberi accettati muratori». Un viaggio alla scoperta del "non svelato", del "genius loci" iniziatico e massonico di cui è intessuta la storia della Roma Caput Mundi: dai riti di fondazione al mitraismo e agli altri culti, dalle presenze templari alla Roma di Cagliostro e del Piranesi. Roma infatti è una città che non ti aspetti a cominciare dal suo stesso nome. L'anagramma di Roma è Amor, in cui l'alfa privativo evoca la "non morte". Una città dunque che non muore mai, in continuo divenire, una perenne trasformazione che fa di Roma una città straordinaria. Nella città eterna vi è un mondo nascosto di simboli e allegorie che hanno un'evidente valenza esoterica: monumenti, piazze, edifici, ponti, celano misteri e significati che pochi conoscono. A cominciare dalle fondamenta stesse su cui Roma è stata costruita, quei sette colli il cui numero esoterico ha un'importanza enorme, o l'obelisco di Piazza del Popolo che rappresenterebbe l'1, altro numero di una chiara rilevanza iniziatica. La Roma che non ti aspetti si cela anche nella famosa Piazza di Spagna che, vista dall'alto, ha la forma di due triangoli uniti per il vertice che danno vita ad una farfalla, simbolo della leggerezza dell'anima. O San Pietro, la cui piazza a forma ellittica rappresenta metaforicamente l'abbraccio di Roma al mondo intero. Questi archetipi rappresentano la spiritualizzazione della materia e la materializzazione dello spirito che, secondo gli esperti in materia, risalgono al periodo barocco, di cui sia il Bernini che il Borromini furono tra i principali interpreti. Nella città delle meraviglie anche gli edifici e le strutture architettoniche a volte riportano a simboli sconosciuti. Come il mastodontico Vittoriano, definito la cattedrale massonica che si contrappone a quella cattolica sull'altra riva del Tevere, quasi a voler ricordare l'antitesi tra Stato e Chiesa dopo la breccia di Porta Pia. O l'Istituto di San Michele, la cui forma rappresenterebbe un barcone a simboleggiare il viaggio iniziatico, così come la famosa "barcaccia" di Piazza di Spagna. Anche l'acqua che bagna Roma da nord a sud, avrebbe una forte importanza misterica, di cui i ponti, con i loro archi sospesi, stanno ad unire una parte all'altra della città, evocando la comunicazione con l'ignoto. O ancora Largo Argentina, considerata un'area sacra dalla massoneria, dove anni fa furono scoperti quattro templi e dove è possibile che ve ne siano altrettanti che farebbero della zona il più importante sito archeologico consacrato dell'intero pianeta. A conclusione del convegno, il Gran Maestro Luigi Pruneti ha dichiarato che «essere massoni oggi vuol dire ascoltare, udire la voce di tutti senza preconcetti, sapendo che la conoscenza è un viaggio che non termina mai e che prevede un assoluto rispetto per ciò che appare o è differente da te, in virtù di un trinomio basato su fratellanza, uguaglianza e tolleranza».

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