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segue dalla prima pagina Michela Galuppo «Certo da quello lì, vuole 50 euro».

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«Ese volessi altro?» «Che ti serve?» «Pasticche per esempio». «Pasticche non lo so, ma c'è uno, amico di quello che vende la coca che ha l'Mdma, 15 euro una capsula». «Ma serve che qualcuno me li presenti o vado lì direttamente? Magari pensano che sia una guardia». «No, vai io non lo conoscevo, la coca me l'ha data lo stesso». Ci troviamo al centro di Roma, in un sabato come tanti. Abbiamo deciso di far visita ad alcuni locali della movida romana. Cominciamo così a camminare per via Libetta e per Testaccio con un obiettivo: acquistare droga. E dopo una chiacchierata con alcuni giovani abbiamo capito che la droga c'è e spesso è dentro ai locali, anche se i proprietari e i buttafuori sostengono di non saperne nulla. Spesso è da loro che i pusher si nascondono, pena l'accompagnamento coatto alla porta con un biglietto di sola andata e poi via ai «sogni di gloria». Non mancano però i casi in cui buttafuori compiacenti "spianano" la strada a pusher "amici", garantendo protezione e magari anche qualche cliente in più in cambio di una parte del ricavato o di droga gratis. In base all'età dei clienti dei locali e dalla musica mixata dai dj, cambia il tipo di droga, quindi cambia la sostanza ma non la forma. «Non dico che vengo a ballare con lo scopo di drogarmi, ma certo la consapevolezza di trovare quello che voglio dentro alla disco mi fa stare tranquillo e mi mette di buonumore, altrimenti sai che strazio andarla a cercare chissà dove». Cocaina, pasticche di ecstasy sono quelle che vanno per la maggiore ma tra i "ragazzetti" la sostanza più in voga sembra essere la ketamina quella che nel mondo veterinario è conosciuta come anestetico. Tra la massa c'è anche chi non si droga ovviamente ma «si sfascia d'alcol, che forse è peggio». Eccoci in un locale dove il dj mixa la techno. In pista ragazzi dai 18 ai 24 anni. Un gruppetto di giovani balla ondeggiando e muovendo lentamente le braccia. «Che si trova qui dentro? Cocaina, pasticche, chi ce l'ha?», «Guarda, le pasticche lasciale stare, fanno schifo, butti i soldi. La cocaina non c'è e qui dentro solo noi abbiamo qualcosa. Avevamo qualche trip ma sono finiti, ora c'è rimasta la ketamina. Ho i cristalli. 35 euro un grammo, spettacolari, qui dentro stasera quasi tutti stanno fatti di keta». «Ma un po' di hashish non c'è?», «Quello ce l'abbiamo per noi ma non da vendere». «Ma vendete indistintamente tutto a tutti?» «Sì, beh se sono guardie ce ne accorgiamo mica siamo stupidi». «Ho capito ma magari ci possono essere poliziotti in borghese che tutto sembrano tranne che poliziotti». «Il rischio c'è, del resto solo se non spacci non rischi, ma io se non spaccio, neppure mangio». Luci, musiche, file infinite per prendere un cocktail e migliaia di giovani e meno giovani in delirio per passare una «serata al massimo». Pochi quelli che rispondono: «Stasera guido, quindi non bevo, né mi drogo, sarà per sabato prossimo». Tra la massa c'è anche però chi va a ballare frequentemente ma è contrario alle droghe. «Ma non si può fare di tutta un'erba un fascio. Io e i miei amici veniamo a ballare per il gusto di ascoltare la musica elettronica. Beviamo al massimo due birre. Non servono le droghe, non serve l'alcol quando hai una passione e quando la musica è la miglior droga che esista».

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