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Castelli, un agente ogni 4mila abitanti

Il commissariato di polizia a Frascati

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Solo 231 poliziotti per 339mila e 156 abitanti ai Castelli Romani. Disastroso il bilancio di risorse umane disponibili nei cinque commissariati che coprono l'intera area. Una situazione ai limiti del collasso per Frascati, Albano e Marino. Grande carico di attività e ampia competenza di territorio per il commissariato frascatano: 50 agenti in tutto, vale a dire 1 ogni duemila e 500 abitanti. E di questi 50, il 40 per cento è impegnato in servizi amministrativi e burocratici senza contare che alcuni hanno quasi raggiunto l'età pensionabile. Pertanto, di fatto, c'è un poliziotto ogni 4 mila e 166 abitanti. Un commissariato già in deficit rispetto ai parametri di organico di 57 unità indicate dalla Questura di Roma sin dal 2005. Frascati oltretutto, ha competenza per 19 Comuni di cui 6 ricadenti nei Castelli (Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Colonna, Monte Compatri e Monte Porzio). «Se arriva una chiamata da Olevano Romano – dichiara Mirko Carletti, poliziotto e sindacalista Silp per la Cgil – o da Colonna, a meno che non si tratti di omicidio, passiamo la segnalazione alla competente stazione dei Carabinieri». Questo anche perché nel commissariato di Frascati è disponibile una volante «h24», sempre che quest'ultima non debba essere impegnata altrove. Stessa storia per gli altri quattro distaccamenti di polizia. Ad Albano (competenza Albano, Ariccia, Castel Gandolfo) dovrebbero esserci 94 agenti ma di fatto ne risultano 61 vale a dire 1 ogni 1.092 abitanti, Marino (competenza Marino, Ciampino) anziché 57 solo 43 agenti, 1 ogni 1.781 abitanti, Genzano (competenza per Genzano, Lanuvio, Nemi) invece di 57 solo 32 agenti, 1 ogni 1.329 abitanti, Velletri (competenza Velletri e Lariano) anziché 57 solo 43, 1 ogni 1.518 abitanti. Inoltre il poliziotto di quartiere è pressoché assente nell'area: soltanto a Frascati e sporadicamente ad Albano se ne vede traccia a meno che gli stessi non siano impegnati altrove. Un progetto di prossimità inserito dal Viminale fra le priorità strategiche, del quale la Corte dei Conti (delibera 10/2009/G giugno 2009) ne segnala tra l'altro la validità, l'apprezzamento dei cittadini verso la nuova filosofia di intervento, i risultati raggiunti nelle zone dove ha trovato applicazione che confermano una diminuzione dei fenomeni criminosi e l'aumento della percezione di sicurezza.

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